In questo lavoro si impone una figura di viaggiatore sicuramente singolare, scelto perché uno dei pochi tra i numerosi del Grand Tour che cerca di apprezzare e ricordare anche persone non di spicco, ma che pure hanno lasciato una traccia nella storia e nella cultura della Napoli sei-settecentesca (De Sangro con le sue alchimie; Montesquieu e De Brosses con la povertà e il suo popolo; Duca di Noja con la pianta di Napoli; Vico e Genovesi, le opere. Lo svedese non descrive la città con i suoi monumenti, ma di essa lascia trasparire l’importanza e la bellezza, ne ravviva il volto (attraverso la descrizione delle produzioni agricole, in particolare le viti), tanto da non intravedere quei “mali”, che ancora oggi affliggono Napoli e il Mezzogiorno d’Italia. Emerge in modo inequivocabile la voglia di conoscenza, di andare al fondo delle cose e di trasmetterle nella loro esattezza.
Jacob Jonas Bjornsthal. Uno svedese nella Napoli del Settecento
PELLICANO, Astrid
2005
Abstract
In questo lavoro si impone una figura di viaggiatore sicuramente singolare, scelto perché uno dei pochi tra i numerosi del Grand Tour che cerca di apprezzare e ricordare anche persone non di spicco, ma che pure hanno lasciato una traccia nella storia e nella cultura della Napoli sei-settecentesca (De Sangro con le sue alchimie; Montesquieu e De Brosses con la povertà e il suo popolo; Duca di Noja con la pianta di Napoli; Vico e Genovesi, le opere. Lo svedese non descrive la città con i suoi monumenti, ma di essa lascia trasparire l’importanza e la bellezza, ne ravviva il volto (attraverso la descrizione delle produzioni agricole, in particolare le viti), tanto da non intravedere quei “mali”, che ancora oggi affliggono Napoli e il Mezzogiorno d’Italia. Emerge in modo inequivocabile la voglia di conoscenza, di andare al fondo delle cose e di trasmetterle nella loro esattezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.