La recente riforma della disciplina dei servizi ispettivi in materia di lavoro e previdenza sociale – approvata con il D.Lgs. n. 124/2004 - nel ridefinire il ruolo e i poteri del personale ispettivo, introduce significative novità sostanziali nell’ambito del settore della vigilanza, in stretto coordinamento con l’esigenza diffusamente avvertita nell’esperienza concreta di predisporre idonei meccanismi capaci di porre rimedio all’attuale situazione di incremento del contenzioso lavoristico alimentata dalla proliferazione dell’area dell’impropriamente detto lavoro atipico. L’obiettivo dichiarato dal legislatore della riforma è la prefigurazione di una profonda innovazione del sistema di vigilanza: in cui, in particolare, l’agire dei servizi ispettivi assume a suo elemento guida di riferimento non più la classica e pregnante prospettiva accertativo-punitiva bensì piuttosto il sostegno di operazioni di regolarizzazione e prevenzione delle possibili ipotesi di contenzioso. In relazione a simili nuovi scenari, il presente articolo, dopo aver esaminato in maniera sistematica il modello ispettivo introdotto, affronta criticamente i delicati problemi riguardo il collegamento tra verifica ispettiva del rapporto e istituto della certificazione dei contratti di lavoro di cui agli artt. 75 ss., D.Lgs. n. 276/2003, nonché le ripercussioni del rinnovato sistema ispettivo sugli organismi e i diritti previdenziali. Il che allo scopo di verificare l’effettiva rispondenza dell’edificato nuovo sistema di vigilanza alla rimarcata esigenza di deflazione del contenzioso giudiziale e, pertanto, la reale idoneità delle soluzioni concretamente delineate. Sullo sfondo emergono aspetti rilevanti di incoerenza logico-giuridica della nuova disciplina che rendono oggettivamente improbabile il raggiungimento degli obiettivi prefissati di contenimento delle ipotesi di vertenzialità.

i servizi ispettivi nel sistema riformato e deflazione del contenzioso

FOGLIA, Laura
2007

Abstract

La recente riforma della disciplina dei servizi ispettivi in materia di lavoro e previdenza sociale – approvata con il D.Lgs. n. 124/2004 - nel ridefinire il ruolo e i poteri del personale ispettivo, introduce significative novità sostanziali nell’ambito del settore della vigilanza, in stretto coordinamento con l’esigenza diffusamente avvertita nell’esperienza concreta di predisporre idonei meccanismi capaci di porre rimedio all’attuale situazione di incremento del contenzioso lavoristico alimentata dalla proliferazione dell’area dell’impropriamente detto lavoro atipico. L’obiettivo dichiarato dal legislatore della riforma è la prefigurazione di una profonda innovazione del sistema di vigilanza: in cui, in particolare, l’agire dei servizi ispettivi assume a suo elemento guida di riferimento non più la classica e pregnante prospettiva accertativo-punitiva bensì piuttosto il sostegno di operazioni di regolarizzazione e prevenzione delle possibili ipotesi di contenzioso. In relazione a simili nuovi scenari, il presente articolo, dopo aver esaminato in maniera sistematica il modello ispettivo introdotto, affronta criticamente i delicati problemi riguardo il collegamento tra verifica ispettiva del rapporto e istituto della certificazione dei contratti di lavoro di cui agli artt. 75 ss., D.Lgs. n. 276/2003, nonché le ripercussioni del rinnovato sistema ispettivo sugli organismi e i diritti previdenziali. Il che allo scopo di verificare l’effettiva rispondenza dell’edificato nuovo sistema di vigilanza alla rimarcata esigenza di deflazione del contenzioso giudiziale e, pertanto, la reale idoneità delle soluzioni concretamente delineate. Sullo sfondo emergono aspetti rilevanti di incoerenza logico-giuridica della nuova disciplina che rendono oggettivamente improbabile il raggiungimento degli obiettivi prefissati di contenimento delle ipotesi di vertenzialità.
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