Da numerosi anni la Corte di giustizia afferma il principio che non appare configurabile il modello dell’affidamento in house quando vi è la possibilità che nella società affidataria, originariamente a capitale interamente pubblico, si operi il trasferimento a privati di quote societarie. La presenza di privati comporterebbe da sé l’esclusione che possa esservi il requisito del controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi. Un recente orientamento sembra invece capovolgere questa costante interpretazione. L’autore, dopo aver affondato le principali problematiche connesse all’affidamento di servizi senza gara, pone in evidenza i rischi connessi alla configurabilità del modello dell’in house providing anche nell’ipotesi di cessione di quote di capitale della società.
Affidamenti in house, requisito del controllo analogo e cessione del capitale sociale: la Corte apre ai privati, ma rischia di destabilizzare il sistema interno.
DE FALCO, Vincenzo
2008
Abstract
Da numerosi anni la Corte di giustizia afferma il principio che non appare configurabile il modello dell’affidamento in house quando vi è la possibilità che nella società affidataria, originariamente a capitale interamente pubblico, si operi il trasferimento a privati di quote societarie. La presenza di privati comporterebbe da sé l’esclusione che possa esservi il requisito del controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi. Un recente orientamento sembra invece capovolgere questa costante interpretazione. L’autore, dopo aver affondato le principali problematiche connesse all’affidamento di servizi senza gara, pone in evidenza i rischi connessi alla configurabilità del modello dell’in house providing anche nell’ipotesi di cessione di quote di capitale della società.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
