I segni distintivi degli studi professionali: il caso della controversia tra gli "Studi legali Carnelutti"

Si tratta di un vasto e complesso articolo che, pur prendendo spunto da una decisione della Cassazione, consta di una indagine di ampio respiro circa l'esistenza - ai sensi della vigente disciplina - di margini per ammettere anche le associazioni professionali all'impiego, a fini distintivi, di nomi diversi ed ulteriori rispetto a quelli il cui inserimento nella denominazione è obbligatorio ai sensi dell'art. 1, L. n. 1815/1939. Al riguardo l'autrice ravvisa, in punti del tessuto ordinamentale anche assai distanti tra loro, molteplici indicazioni normative favorevoli a detta possibilità, ed osserva che proprio la considerazione unitaria di queste indicazioni sembra far emergere le linee di una spinta evolutiva che, anche al fine di armonizzare il diritto interno con quello europeo, attraversa l'intera area della disciplina nazionale in materia di attività professionali per enucleare, tra quelle vigenti, le sole garanzie veramente necessarie e sufficienti a salvaguardare il carattere personale e fiduciario del loro esercizio senza isolarle dalle normali dinamiche del mercato.