è data speciale attenzione agli interessi geopolitici e geoeconomici che si confrontano dietro quello che viene definito il “Grande Gioco” per il controllo, lo sviluppo e il trasporto delle risorse energetiche del Mar Caspio, in particolare del petrolio Viene descritta l’area geografica marina con le sue riserve di greggio accertate tra i 100 e i 200 miliardi di barili (quelle misurate sono tra i 16 e i 32,5 mld di barili.), la produzione e le numerose problematiche relative allo sfruttamento congiunto dei giacimenti e all’export attraverso oleodotti. Si da grande importanza ai giocatori coinvolti: i paesi produttori (Russia, Iran, e le tre neo repubbliche Kazakhstan, Azerbaijan, Turkmenistan); quelli che trasportano il petrolio prodotto dagli altri paesi attraverso il loro stato (Russia, Iran, Azerbaijan); la Georgia e l’Armenia, attraverso i cui territori passano oleodotti e che sono luoghi instabili a causa di conflitti regionali; la Turchia, preoccupata per il congestionamento dello Stretto del Bosforo e interessata a diventare uno hub; le potenze mondiali (intenzionate a soddisfare i rispettivi fabbisogni energetici e ad accrescere la propria influenza in quest’area crocevia di delicati equilibri internazionali) e le grandi compagnie petrolifere che hanno fatto moltiplicare accordi e contratti di produzione congiunta, e contratti per la costruzione di nuove condotte per l’export del greggio. I due lavori sono corredati da tabelle relative a riserve, infrastrutture, “Accordi”, trasporto attraverso condotte in essere ed in itinere e impatto sul mercato petrolifero mondiale dell’export caspico.

Le risorse petrolifere del Caspio tra economia e geopolitica

PELLICANO, Astrid
2000

Abstract

è data speciale attenzione agli interessi geopolitici e geoeconomici che si confrontano dietro quello che viene definito il “Grande Gioco” per il controllo, lo sviluppo e il trasporto delle risorse energetiche del Mar Caspio, in particolare del petrolio Viene descritta l’area geografica marina con le sue riserve di greggio accertate tra i 100 e i 200 miliardi di barili (quelle misurate sono tra i 16 e i 32,5 mld di barili.), la produzione e le numerose problematiche relative allo sfruttamento congiunto dei giacimenti e all’export attraverso oleodotti. Si da grande importanza ai giocatori coinvolti: i paesi produttori (Russia, Iran, e le tre neo repubbliche Kazakhstan, Azerbaijan, Turkmenistan); quelli che trasportano il petrolio prodotto dagli altri paesi attraverso il loro stato (Russia, Iran, Azerbaijan); la Georgia e l’Armenia, attraverso i cui territori passano oleodotti e che sono luoghi instabili a causa di conflitti regionali; la Turchia, preoccupata per il congestionamento dello Stretto del Bosforo e interessata a diventare uno hub; le potenze mondiali (intenzionate a soddisfare i rispettivi fabbisogni energetici e ad accrescere la propria influenza in quest’area crocevia di delicati equilibri internazionali) e le grandi compagnie petrolifere che hanno fatto moltiplicare accordi e contratti di produzione congiunta, e contratti per la costruzione di nuove condotte per l’export del greggio. I due lavori sono corredati da tabelle relative a riserve, infrastrutture, “Accordi”, trasporto attraverso condotte in essere ed in itinere e impatto sul mercato petrolifero mondiale dell’export caspico.
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