Negli ultimi anni numerose ricerche hanno messo in evidenza le profonde trasformazioni che i sistemi insediativi a livello metropolitano stanno affrontando. Secondo la teoria fisica di Duhem, individuato un sistema come oggetto della nostra conoscenza, ciò che è importante non è tanto spiegare o interpretare, bensì rappresentare, nel modo più semplice, completo ed esatto possibile, il comportamento di un sistema di condizioni sperimentali determinate. Il carattere preminente della città mondiale progettata da Hèbrard nel 1913 è nella sua dimensione utopica ed insieme nel suo essere un progetto d’architettura concretamente realizzabile. Infatti non è noto altro esempio di “città di progetto” analogamente “dettaglio” nel suo insieme come nelle sue parti. Esso fa riferimento ad un duplice sforzo: da una parte quello di definire i contenuti ideali della città, e dall’altra parte quello di produrre un progetto congruente con i molteplici ruoli funzionali e culturali che la città intende assumersi. Il confronto tra aree insediate e aree che conservano un indubbio grado di naturalità è maturato a seguito di reciproche istanze. Da un lato, le aree soggette a protezione cercano di trovare un riconoscimento di ruolo rispetto a quello consolidato della città e lo fanno attraverso la valutazione congiunta delle loro caratteristiche - ambiti prossimi a territori urbanizzati, ma rappresentativi di un “paesaggio diversificato” - e degli obiettivi di gestione che questa loro particolare situazione induce a perseguire. Questi territori portano a flussi di risorse che possono essere considerati sia in termini di componenti ambientali che entrano nel sistema produttivo e nei modelli di consumo, sia in termini di reti territoriali di relazione che caratterizzano gli attori coinvolti nelle diverse filiere produttive (ad esempio le serre di Pompei).

Rappresentare il Paesaggio di Pompei: Modelli innovativi per il Ri-Disegno del Sistema degli Spazi Aperti

CONVERTI, Fabio
2011

Abstract

Negli ultimi anni numerose ricerche hanno messo in evidenza le profonde trasformazioni che i sistemi insediativi a livello metropolitano stanno affrontando. Secondo la teoria fisica di Duhem, individuato un sistema come oggetto della nostra conoscenza, ciò che è importante non è tanto spiegare o interpretare, bensì rappresentare, nel modo più semplice, completo ed esatto possibile, il comportamento di un sistema di condizioni sperimentali determinate. Il carattere preminente della città mondiale progettata da Hèbrard nel 1913 è nella sua dimensione utopica ed insieme nel suo essere un progetto d’architettura concretamente realizzabile. Infatti non è noto altro esempio di “città di progetto” analogamente “dettaglio” nel suo insieme come nelle sue parti. Esso fa riferimento ad un duplice sforzo: da una parte quello di definire i contenuti ideali della città, e dall’altra parte quello di produrre un progetto congruente con i molteplici ruoli funzionali e culturali che la città intende assumersi. Il confronto tra aree insediate e aree che conservano un indubbio grado di naturalità è maturato a seguito di reciproche istanze. Da un lato, le aree soggette a protezione cercano di trovare un riconoscimento di ruolo rispetto a quello consolidato della città e lo fanno attraverso la valutazione congiunta delle loro caratteristiche - ambiti prossimi a territori urbanizzati, ma rappresentativi di un “paesaggio diversificato” - e degli obiettivi di gestione che questa loro particolare situazione induce a perseguire. Questi territori portano a flussi di risorse che possono essere considerati sia in termini di componenti ambientali che entrano nel sistema produttivo e nei modelli di consumo, sia in termini di reti territoriali di relazione che caratterizzano gli attori coinvolti nelle diverse filiere produttive (ad esempio le serre di Pompei).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/218389
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