L’articolo prende in considerazione il contributo dell’importante tradizione olandese (il movimento neoplastico) che ha aperto la strada delle neo-avanguardie degli anni Sessanta e Settanta d’orientamento astratto-geometrico verso la ricerca di un più stretto contatto sia con lo Stato e le istituzioni che con il settore dell’imprenditoria privata, per intraprendere una sperimentazione precoce di un’arte orientata ad interpretare e dare risposte ad esigenze pubbliche. Un topos della storiografia, quale quello della tensione utopica dell’avanguardia neoplastica, viene rimesso in discussione alla luce della ripresa/continuità dei suoi fondamenti nel ventennio successivo alla seconda guerra mondiale e ai più recenti sviluppi del ruolo dell’arte per la qualità e l’identità dell’ambiente costruito.
L'impegno pubblico degli artisti in Olanda oltre "il tempo dei manifesti".
SALVATORI, Gaia
2014
Abstract
L’articolo prende in considerazione il contributo dell’importante tradizione olandese (il movimento neoplastico) che ha aperto la strada delle neo-avanguardie degli anni Sessanta e Settanta d’orientamento astratto-geometrico verso la ricerca di un più stretto contatto sia con lo Stato e le istituzioni che con il settore dell’imprenditoria privata, per intraprendere una sperimentazione precoce di un’arte orientata ad interpretare e dare risposte ad esigenze pubbliche. Un topos della storiografia, quale quello della tensione utopica dell’avanguardia neoplastica, viene rimesso in discussione alla luce della ripresa/continuità dei suoi fondamenti nel ventennio successivo alla seconda guerra mondiale e ai più recenti sviluppi del ruolo dell’arte per la qualità e l’identità dell’ambiente costruito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.