Degrado fisiologico, degrado patologico, obsolescenza fisica sono le ragioni prime che motivano e in alcuni casi impongono gli interventi sul costruito storico. Quando però la domanda di riqualificazione avviene per esigenze legate al riuso del bene, allo sviluppo dell’economia locale, alla valorizzazione dell’offerta culturale e alla conservazione della memoria storica, siamo in presenza di un’altra categoria di interventi, ascrivibili alla sfera più ampia del “governo” del patrimonio costruito. In questi casi, la prima finalità è il miglioramento delle prestazioni tecnologiche e ambientali per la fruizione, sia essa materiale (fisica) che immateriale (della conoscenza). Il caso del restauro della Chiesa intitolata Maria SS. Assunta in Cielo, nel Comune di S. Maria La Fossa (CE) risponde ad entrambe le esigenze: riportare l’organismo edilizio a uno stato di efficienza materica e costruttiva, ma anche ridare qualità architettonica, nel rispetto sia dell’istanza estetica che dell’istanza storica (cfr. art. 12 Carta di Venezia), ad un bene martorizzato da più o meno recenti interventi scellerati.
Un Recupero Atipico per ridare qualità al costruito storico
VIOLANO, Antonella;
2012
Abstract
Degrado fisiologico, degrado patologico, obsolescenza fisica sono le ragioni prime che motivano e in alcuni casi impongono gli interventi sul costruito storico. Quando però la domanda di riqualificazione avviene per esigenze legate al riuso del bene, allo sviluppo dell’economia locale, alla valorizzazione dell’offerta culturale e alla conservazione della memoria storica, siamo in presenza di un’altra categoria di interventi, ascrivibili alla sfera più ampia del “governo” del patrimonio costruito. In questi casi, la prima finalità è il miglioramento delle prestazioni tecnologiche e ambientali per la fruizione, sia essa materiale (fisica) che immateriale (della conoscenza). Il caso del restauro della Chiesa intitolata Maria SS. Assunta in Cielo, nel Comune di S. Maria La Fossa (CE) risponde ad entrambe le esigenze: riportare l’organismo edilizio a uno stato di efficienza materica e costruttiva, ma anche ridare qualità architettonica, nel rispetto sia dell’istanza estetica che dell’istanza storica (cfr. art. 12 Carta di Venezia), ad un bene martorizzato da più o meno recenti interventi scellerati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.