Percorsi di sviluppo spichico nella disabilità familiare: riflessioni su un'esperienza clinica

L’Autrice propone, in un’ottica psicoanalitica, una lettura della disabilità come un’esperienza psichica che si origina, si traduce e si riproduce a sua volta, in seno alla famiglia del bambino disabile. In particolare, la coppia genitoriale accede ad una propria disabilità, a partire dalle conseguenze del crollo dell’immagine narcisistica ed ideale di se stessa e del proprio figlio, intessendo, con lui, dinamiche psichiche relazionali caratterizzate da dinieghi, oscillazioni tra fusione e differenziazione, incorporazione e rifiuto del bambino “imperfetto”. Un’esperienza clinica dell’Autrice viene descritta a scopo esemplificativo e per evidenziare, infine, la necessità di promuovere nelle famiglie di questo tipo, la creazione di un ciclo benigno, con un intervento clinico, abilitativo/riabilitativo, anche con i genitori “disabili”, oltre che con il loro bambino, affinché siano aiutati a sanare la loro ferita originaria e si sentano legittimati a riprendersi la loro funzione parentale evolutiva.