Pur considerabile un limitato intervento urbano, la rettifica della Strada di S. Carlo all’Arena, sovrintesa da Luigi Vanvitelli a partire dal 1766, rientra tuttavia in un più vasto programma intrapreso dall’architetto per il ridisegno dei principali ingressi alla capitale, da concretizzare attraverso il recupero e, soprattutto, il riutilizzo delle aree marginali del centro urbano napoletano, a ridosso delle antiche mura. Mi riferisco, in particolare, alla realizzazione del Quartiere di Cavalleria al borgo di Loreto, commissionatogli fin dal 1754 ma completato solo nel 1759 al di fuori della cinta difensiva meridionale, lungo il nuovo asse costiero verso Portici e l’area vesuviana, nonché alla proposta avanzata nel 1757 agli Eletti di Città per la sistemazione del Largo del Mercatello, prologo alla successiva creazione del Foro Carolino e all’abbattimento della oramai inutile Porta Reale, e per il quale egli si offrì di «accomodarlo in buona forma, né in Napoli vi è altro sito più bello e largo e sta nell’ingresso della più bella parte della Città».

Il contributo di Luigi Vanvitelli al ridisegno degli ingressi alla città di Napoli: la ristrutturazione, ed accomodo della strada di S. Carlo

PIGNATELLI SPINAZZOLA, Giuseppe
2013

Abstract

Pur considerabile un limitato intervento urbano, la rettifica della Strada di S. Carlo all’Arena, sovrintesa da Luigi Vanvitelli a partire dal 1766, rientra tuttavia in un più vasto programma intrapreso dall’architetto per il ridisegno dei principali ingressi alla capitale, da concretizzare attraverso il recupero e, soprattutto, il riutilizzo delle aree marginali del centro urbano napoletano, a ridosso delle antiche mura. Mi riferisco, in particolare, alla realizzazione del Quartiere di Cavalleria al borgo di Loreto, commissionatogli fin dal 1754 ma completato solo nel 1759 al di fuori della cinta difensiva meridionale, lungo il nuovo asse costiero verso Portici e l’area vesuviana, nonché alla proposta avanzata nel 1757 agli Eletti di Città per la sistemazione del Largo del Mercatello, prologo alla successiva creazione del Foro Carolino e all’abbattimento della oramai inutile Porta Reale, e per il quale egli si offrì di «accomodarlo in buona forma, né in Napoli vi è altro sito più bello e largo e sta nell’ingresso della più bella parte della Città».
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/166284
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