Profitto e valore non necessariamente coincidono nè sono legati da un rapporto di path dependency. L'azione di governo del sistema aziendale trova la sua nobilitazione nell'essere rispettosa degli interessi della collettività, prima ancora di quelli dell'individuo. Emerge, quindi, la necessità di recepire un'etica di mercato e, nel contempo, di orientarsi ad un'etica della responsabilità sociale. Si giunge pertanto a considerare positivamente il superamento di un’interpretazione utilitaristica dando, invece, spazio ad una lettura dei fenomeni manageriali sempre più orientata alla valorizzazione di principi quali la solidarietà, la redistribuzione, l’equità, destinati ad attenuare la rigida applicazione delle categorie proprie della scienza economica (l’interesse, l’efficienza, il profitto, ecc.), sostenendo un’impostazione etica dei rapporti intersistemici. I valori etici dei comportamenti aziendali vengono esaltati nelle imprese che riescono ad equilibrare l'obiettivo della economicità della gestione con un approccio maggiormente "ecologico" e responsabile verso i suoi stakeholder e verso l'ambiente di riferimento. Un’azienda che agisce su un percorso socialmente legittimante non è, pertanto, un sistema che si aliena dalle comuni norme del mercato ma è un’entità, perfettamente integrata nel proprio macroambiente e fondata sulle logiche della competitività, che reinterpreta le classiche categorie di efficienza ed efficacia orientandole verso la ricerca di un valore diffuso a tutti gli stakeholder.

Una rimeditazione dei rapporti tra profitto e valore alla ricerca di una consonanza intersistemica

MAGGIONI, Vincenzo
2010

Abstract

Profitto e valore non necessariamente coincidono nè sono legati da un rapporto di path dependency. L'azione di governo del sistema aziendale trova la sua nobilitazione nell'essere rispettosa degli interessi della collettività, prima ancora di quelli dell'individuo. Emerge, quindi, la necessità di recepire un'etica di mercato e, nel contempo, di orientarsi ad un'etica della responsabilità sociale. Si giunge pertanto a considerare positivamente il superamento di un’interpretazione utilitaristica dando, invece, spazio ad una lettura dei fenomeni manageriali sempre più orientata alla valorizzazione di principi quali la solidarietà, la redistribuzione, l’equità, destinati ad attenuare la rigida applicazione delle categorie proprie della scienza economica (l’interesse, l’efficienza, il profitto, ecc.), sostenendo un’impostazione etica dei rapporti intersistemici. I valori etici dei comportamenti aziendali vengono esaltati nelle imprese che riescono ad equilibrare l'obiettivo della economicità della gestione con un approccio maggiormente "ecologico" e responsabile verso i suoi stakeholder e verso l'ambiente di riferimento. Un’azienda che agisce su un percorso socialmente legittimante non è, pertanto, un sistema che si aliena dalle comuni norme del mercato ma è un’entità, perfettamente integrata nel proprio macroambiente e fondata sulle logiche della competitività, che reinterpreta le classiche categorie di efficienza ed efficacia orientandole verso la ricerca di un valore diffuso a tutti gli stakeholder.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/165756
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