The allied bombardment of Benevento cathedral following the 1943 armisti¬ce was one of the most unfortunate cultural disasters to occur in ltaly during the Second World War. This article charts and interprets the pro¬cess of post-war reconstruction of the cathedral, in the light of the cultural climate of the period and the debate in ecclesiastical circles over the use of new materials and whether to adopt a modem style or attempt to recreate the former aspect of the building. The involvement of personalities such as Giovanni Costantini, president of the Pontifical Commission for Sacred Art, and Gustavo Giovannoni, an authoritative scholar and member of the Commission, attests to the exem¬plary significance which was attributed to the site. The designa submitted by the experienced church architects Guido Grilli and Paolo Rossi de Paoli provided for a modem cathdral which was both interesting in for¬mal terms and endowed with innova¬tive features for liturgical use.

La distruzione totale della cattedrale di Benevento costituisce, insieme con Montecassino, Ponte a Santa Trinita, il Tempio Malatestiano, l’Archiginnasio a Bologna, Santa Chiara a Napoli una delle grandi occasioni di riflessione sulla natura eversiva ed ideologica dell’aggressione al patrimonio culturale di una nazione in ossequio alla volontà di ridurre il carattere civilizzatore del bene culturale come etimo etico ed ontologico della convivenza sociale. L’idea ricostruttiva dei luoghi di culto, per la singolare riflessione ecclesiale del Novecento, ha non poco stabilito rapporti di interrelazione con gli intellettuali del restauro; che, per altra via, affrontavano la medesima questione di risolvere, in chiave linguistica contemporanea, il rapporto formale tra figuratività antica ed esigenza reintegrativa moderna. Giovannoni, con altri docenti di Scuola Romana, ha non poco supportato l’attività della Pontificia Commissione centrale per l’arte sacra che aveva assunto l’onere di guidare il processo ricostruttivo delle aule liturgiche. L’esperienza sannita, da questa visuale, bene illustra il processo di adeguamento ad una reinterpretazione ‘critica’ delle realtà figurali preesistenti.

L’inaffidabilità del moderno. Precetti giovannoniani nella ricostruzione post-bellica degli edifici di culto. Nota sulla scelta dei progettisti per la cattedrale di Benevento

CARILLO, Saverio
2006

Abstract

The allied bombardment of Benevento cathedral following the 1943 armisti¬ce was one of the most unfortunate cultural disasters to occur in ltaly during the Second World War. This article charts and interprets the pro¬cess of post-war reconstruction of the cathedral, in the light of the cultural climate of the period and the debate in ecclesiastical circles over the use of new materials and whether to adopt a modem style or attempt to recreate the former aspect of the building. The involvement of personalities such as Giovanni Costantini, president of the Pontifical Commission for Sacred Art, and Gustavo Giovannoni, an authoritative scholar and member of the Commission, attests to the exem¬plary significance which was attributed to the site. The designa submitted by the experienced church architects Guido Grilli and Paolo Rossi de Paoli provided for a modem cathdral which was both interesting in for¬mal terms and endowed with innova¬tive features for liturgical use.
2006
La distruzione totale della cattedrale di Benevento costituisce, insieme con Montecassino, Ponte a Santa Trinita, il Tempio Malatestiano, l’Archiginnasio a Bologna, Santa Chiara a Napoli una delle grandi occasioni di riflessione sulla natura eversiva ed ideologica dell’aggressione al patrimonio culturale di una nazione in ossequio alla volontà di ridurre il carattere civilizzatore del bene culturale come etimo etico ed ontologico della convivenza sociale. L’idea ricostruttiva dei luoghi di culto, per la singolare riflessione ecclesiale del Novecento, ha non poco stabilito rapporti di interrelazione con gli intellettuali del restauro; che, per altra via, affrontavano la medesima questione di risolvere, in chiave linguistica contemporanea, il rapporto formale tra figuratività antica ed esigenza reintegrativa moderna. Giovannoni, con altri docenti di Scuola Romana, ha non poco supportato l’attività della Pontificia Commissione centrale per l’arte sacra che aveva assunto l’onere di guidare il processo ricostruttivo delle aule liturgiche. L’esperienza sannita, da questa visuale, bene illustra il processo di adeguamento ad una reinterpretazione ‘critica’ delle realtà figurali preesistenti.
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