Lo studio della migrazione della popolazione è un tema centrale nelle scienze sociali, ampiamente indagato per le sue implicazioni economiche, demografiche e di policy. Nel presente lavoro analizziamo in che modo gli investimenti della Politica di Coesione dell’UE abbiano inciso sulla migrazione interna tra i comuni italiani durante la programmazione 2007–2013. Verifichiamo se la spesa pubblica cofinanziata modifichi le dinamiche demografiche locali, utilizzando il saldo migratorio come indicatore dell’attrattività territoriale. A tal fine, costruiamo un dataset panel originale su oltre 7.000 comuni (2007–2022) e, limitandoci ai pagamenti riferiti a progetti del ciclo 2007–2013, stimiamo modelli a effetti fissi per misurare la relazione tra spesa pro capite e movimenti migratori. I risultati indicano che maggiori investimenti pubblici sono associati a saldi migratori più favorevoli, soprattutto nei comuni più piccoli. L’effetto è più forte e statisticamente significativo sotto i 10.000 abitanti, segnalando che i fondi europei incidono maggiormente quando migliorano in modo tangibile le condizioni di vita quotidiane. Considerando la composizione della spesa, gli effetti più marcati riguardano lavori pubblici e servizi, mentre gli incentivi alle imprese mostrano un impatto più debole e fortemente dipendente dal contesto locale. Mettere la migrazione al centro della valutazione offre una prospettiva demografica inedita sullo sviluppo regionale e sulla Politica di Coesione. Il messaggio è chiaro: per ridurre le disparità territoriali non basta misurare PIL e occupazione; occorre anche sostenere la stabilità insediativa con politiche su misura delle caratteristiche e delle capacità dei luoghi.
Quando l’investimento trattiene le persone: l’impatto dei fondi di coesione sulla migrazione interna nei comuni italiani
Alessandro De Iudicibus;
2025
Abstract
Lo studio della migrazione della popolazione è un tema centrale nelle scienze sociali, ampiamente indagato per le sue implicazioni economiche, demografiche e di policy. Nel presente lavoro analizziamo in che modo gli investimenti della Politica di Coesione dell’UE abbiano inciso sulla migrazione interna tra i comuni italiani durante la programmazione 2007–2013. Verifichiamo se la spesa pubblica cofinanziata modifichi le dinamiche demografiche locali, utilizzando il saldo migratorio come indicatore dell’attrattività territoriale. A tal fine, costruiamo un dataset panel originale su oltre 7.000 comuni (2007–2022) e, limitandoci ai pagamenti riferiti a progetti del ciclo 2007–2013, stimiamo modelli a effetti fissi per misurare la relazione tra spesa pro capite e movimenti migratori. I risultati indicano che maggiori investimenti pubblici sono associati a saldi migratori più favorevoli, soprattutto nei comuni più piccoli. L’effetto è più forte e statisticamente significativo sotto i 10.000 abitanti, segnalando che i fondi europei incidono maggiormente quando migliorano in modo tangibile le condizioni di vita quotidiane. Considerando la composizione della spesa, gli effetti più marcati riguardano lavori pubblici e servizi, mentre gli incentivi alle imprese mostrano un impatto più debole e fortemente dipendente dal contesto locale. Mettere la migrazione al centro della valutazione offre una prospettiva demografica inedita sullo sviluppo regionale e sulla Politica di Coesione. Il messaggio è chiaro: per ridurre le disparità territoriali non basta misurare PIL e occupazione; occorre anche sostenere la stabilità insediativa con politiche su misura delle caratteristiche e delle capacità dei luoghi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


