Il saggio analizza il fenomeno del brigantaggio declinato al femminile, il ruolo delle ‘brigantesse’, per alcuni, primi esemplari di partecipazione ‘politica’ ad un movimento rivoluzionario, per altri, apparentemente relegate a figure minori nel movimento di resistenza al processo di unificazione nazionale, addirittura, vittime dei briganti con la motivazione fondata su un determinismo biologico che giustificava l’infirmitas sexus. L’indagine svolta consente di individuare la propaganda denigratoria delle forze filopiemontesi che ha sempre avuto come principale bersaglio le donne che ‘militarono’ a diverso titolo nel brigantaggio.
Drude, manutengole, folli criminali: che ‘genere’ di storia per le ‘brigantesse’?
Pignata, M
In corso di stampa
Abstract
Il saggio analizza il fenomeno del brigantaggio declinato al femminile, il ruolo delle ‘brigantesse’, per alcuni, primi esemplari di partecipazione ‘politica’ ad un movimento rivoluzionario, per altri, apparentemente relegate a figure minori nel movimento di resistenza al processo di unificazione nazionale, addirittura, vittime dei briganti con la motivazione fondata su un determinismo biologico che giustificava l’infirmitas sexus. L’indagine svolta consente di individuare la propaganda denigratoria delle forze filopiemontesi che ha sempre avuto come principale bersaglio le donne che ‘militarono’ a diverso titolo nel brigantaggio.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.