Il complicato rapporto tra mafie e territorio è di recente divento oggetto di indagine della ricerca geografica. Numerosi siti in cui sono stati ambientati alcuni racconti, romanzi o rappresentazioni filmografiche di successo globale sono diventati, loro malgrado, luoghi simbolo di queste narrazioni. Le periferie di Napoli (prima tra tutte Scampia), il litorale domiziano, alcune aree industriali dismesse fanno certamente parte di questa anomala lista in grado di generare evocazioni o di generare una sorta di dark tourism del tutto atipico. Contestualmente, numerosi movimenti di cittadini contro le organizzazioni criminali, prima di tutti Libera, si battono a fianco delle istituzioni per il ripristino della legalità. Il caso del Palazzo Mediceo di Ottaviano (NA) è diventato un’icona di questo "scontro": questo bene culturale tra gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta fu la residenza del boss della camorra Raffaele Cutolo per essere poi confiscato e diventare la sede dell’Ente ufficiale del Parco Nazionale del Vesuvio.

Da patrimonio della criminalità organizzata a beni comuni: una prospettiva geografica per l’indagine sui beni confiscati. Osservazioni sul caso campano

Giovanni Mauro
;
2025

Abstract

Il complicato rapporto tra mafie e territorio è di recente divento oggetto di indagine della ricerca geografica. Numerosi siti in cui sono stati ambientati alcuni racconti, romanzi o rappresentazioni filmografiche di successo globale sono diventati, loro malgrado, luoghi simbolo di queste narrazioni. Le periferie di Napoli (prima tra tutte Scampia), il litorale domiziano, alcune aree industriali dismesse fanno certamente parte di questa anomala lista in grado di generare evocazioni o di generare una sorta di dark tourism del tutto atipico. Contestualmente, numerosi movimenti di cittadini contro le organizzazioni criminali, prima di tutti Libera, si battono a fianco delle istituzioni per il ripristino della legalità. Il caso del Palazzo Mediceo di Ottaviano (NA) è diventato un’icona di questo "scontro": questo bene culturale tra gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta fu la residenza del boss della camorra Raffaele Cutolo per essere poi confiscato e diventare la sede dell’Ente ufficiale del Parco Nazionale del Vesuvio.
2025
De Simone, Claudio; Mauro, Giovanni; Ronza, Maria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/558185
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