Lo scritto prende le mosse dalla constatazione che negli ultimi anni si è registrato, da parte del legislatore, un eccesso di valorizzazione di una sola delle declinazioni del tempo nell’azione amminstrativa, ovvero quella del “tempo celere”, retaggio di una visione distorta dell’amministrazione, intesa essenzialmente come ostacolo. Ciò ha fatto sì che al termine “tempo” sia stato quasi sempre affiancato il solo termine “inerzia”, con la conseguenza che ci si è concentrati sui rimedi avverso quest’ultima e, quindi, sulla valorizzazione di modelli decisori che di decisorio hanno poco o nulla, quali il silenzio significativo e la s.c.i.a. Ciò premesso, lo scritto – in un’ottica di superamento della centralità del tempo “celere” a favore delle diverse declinazioni rappresentate dal tempo “giusto” e dal tempo “certo” – esamina la coordinata temporale dell’agere pubblico in relazione ad alcuni ambiti applicativi ritenuti particolarmente significativi, sia nella prospettiva dell’amministrazione che del cittadino.
This paper takes its starting point from the observation that in recent years there has been, by the legislature, an over-valorisation of only one of the declinations of ‘time’ in administrative action, namely that of ‘expeditious time’, the legacy of a distorted vision of the administration, understood essentially as an obstacle. This has meant that the term ‘time’ has almost always been flanked only by the term ‘inertia’, with the consequence that the focus has been on remedies against inertia and, therefore, on the valorisation of models that have little or no decision-making power, such as significant silence and the s.c.i.a. Having said this, the paper - with a view to overcoming the centrality of ‘expeditious’ time in favour of the different declinations represented by ‘fair’ time and ‘sure’ time - examines the temporal coordination of public activity in relation to some areas considered particularly significant, both from the perspective of the administration and of the citizen.
Il tempo “certo” ed il tempo “giusto” nell’azione amministrativa: spunti per un dialogo
marco calabro
2024
Abstract
Lo scritto prende le mosse dalla constatazione che negli ultimi anni si è registrato, da parte del legislatore, un eccesso di valorizzazione di una sola delle declinazioni del tempo nell’azione amminstrativa, ovvero quella del “tempo celere”, retaggio di una visione distorta dell’amministrazione, intesa essenzialmente come ostacolo. Ciò ha fatto sì che al termine “tempo” sia stato quasi sempre affiancato il solo termine “inerzia”, con la conseguenza che ci si è concentrati sui rimedi avverso quest’ultima e, quindi, sulla valorizzazione di modelli decisori che di decisorio hanno poco o nulla, quali il silenzio significativo e la s.c.i.a. Ciò premesso, lo scritto – in un’ottica di superamento della centralità del tempo “celere” a favore delle diverse declinazioni rappresentate dal tempo “giusto” e dal tempo “certo” – esamina la coordinata temporale dell’agere pubblico in relazione ad alcuni ambiti applicativi ritenuti particolarmente significativi, sia nella prospettiva dell’amministrazione che del cittadino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.