Il saggio si propone di tracciare un breve percorso, nell'ambito del fenomeno della violenza di genere nonché del dibattito che ne deriva in ambito civilistico e penalistico di fine Ottocento, sulla rappresentazione della “soggezione” femminile che evidenzia come, soprattutto nell’ambito penale, il diritto aveva come finalità il controllo della sfera della sessualità nella definizione e costruzione di reati come quelli di adulterio, aborto, stupro, seduzione, o infanticidio. Pertanto, prima di arrivare al dettato costituzionale che - attraverso l’emersione d’un “valore ideale” quale l’uguaglianza tra sessi - darà una virata ad una cultura discriminatoria fortemente consolidata, si assisterà all’infausta legittimazione normativa, appunto tra Otto e Novecento, della 'soggezione del corpo femminile'.
La violenza di genere tra retaggi culturali e dibattito giurisprudenziale. Le implicazioni giuridiche tra Otto e Novecento.
Pignata, M.
In corso di stampa
Abstract
Il saggio si propone di tracciare un breve percorso, nell'ambito del fenomeno della violenza di genere nonché del dibattito che ne deriva in ambito civilistico e penalistico di fine Ottocento, sulla rappresentazione della “soggezione” femminile che evidenzia come, soprattutto nell’ambito penale, il diritto aveva come finalità il controllo della sfera della sessualità nella definizione e costruzione di reati come quelli di adulterio, aborto, stupro, seduzione, o infanticidio. Pertanto, prima di arrivare al dettato costituzionale che - attraverso l’emersione d’un “valore ideale” quale l’uguaglianza tra sessi - darà una virata ad una cultura discriminatoria fortemente consolidata, si assisterà all’infausta legittimazione normativa, appunto tra Otto e Novecento, della 'soggezione del corpo femminile'.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.