Mitico fiume della dimenticanza ma anche, nella mitologia greca, sorella gemelladi Mnemosine, Lete è solo apparentemente antitetica alla madre delle Muse. Adessa, piuttosto, è assolutamente complementare. Come già gli antichi avevano perfettamente intuito e come insegnano oggi gli studi sul ricordare, senza una giustacorrelazione tra memoria e oblio la stessa attività mnestica sarebbe impossibile. Dimenticare è necessario e non solo perché, parafrasando Nietzsche, a volte la felicitàsta nell’oblio ma anche perché l’oblio, come più volte verrà precisato nei contributipresenti in questo volume, è energia offerta al lavoro della memoria, una forza viva,determinante per il nostro futuro. Se l’attività mnestica è dunque fondata sulla dialettica memoria/oblio, anche illuogo della memoria per antonomasia, il museo, non può prescindere dal dimenticare. Ma cosa dimentica il museo? In quanti modi può dimenticare e perché?Queste sono solo alcune delle domande su cui ci si confronta in questo testo. Nell'ottica multidisciplinare che aveva caratterizzato anche i dialoghi su Menmosinepubblicati nella stessa collana, l'accento si pone non solo sul museo - straordinariamacchina culturale “congenita all’uomo europeo” - ma anche sulle idee, le ricerchee i diversi punti di vista sulla dimenticanza che in esso si sono riversate.
L'articolato scorrere di Lete nel museo
Nadia Barrella
2024
Abstract
Mitico fiume della dimenticanza ma anche, nella mitologia greca, sorella gemelladi Mnemosine, Lete è solo apparentemente antitetica alla madre delle Muse. Adessa, piuttosto, è assolutamente complementare. Come già gli antichi avevano perfettamente intuito e come insegnano oggi gli studi sul ricordare, senza una giustacorrelazione tra memoria e oblio la stessa attività mnestica sarebbe impossibile. Dimenticare è necessario e non solo perché, parafrasando Nietzsche, a volte la felicitàsta nell’oblio ma anche perché l’oblio, come più volte verrà precisato nei contributipresenti in questo volume, è energia offerta al lavoro della memoria, una forza viva,determinante per il nostro futuro. Se l’attività mnestica è dunque fondata sulla dialettica memoria/oblio, anche illuogo della memoria per antonomasia, il museo, non può prescindere dal dimenticare. Ma cosa dimentica il museo? In quanti modi può dimenticare e perché?Queste sono solo alcune delle domande su cui ci si confronta in questo testo. Nell'ottica multidisciplinare che aveva caratterizzato anche i dialoghi su Menmosinepubblicati nella stessa collana, l'accento si pone non solo sul museo - straordinariamacchina culturale “congenita all’uomo europeo” - ma anche sulle idee, le ricerchee i diversi punti di vista sulla dimenticanza che in esso si sono riversate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.