Il Cimitero delle 366 fosse, realizzato nel 1762 da Ferdinando Fuga per conto dell'Arciconfraternita di Santa Maria del Popolo agli Incurabili, segna l'avvio dell'infrastrutturazione cimiteriale del versante meridionale della collina di Poggioreale a Napoli rappresentandone, ancora oggi, il principale caposaldo tipologico nonostante l'avanzato stato di degrado che lo pervade. Le vicende che consentirono la realizzazione di tale innovativa struttura funebre e le relative scelte progettuali condizionate dalle richieste della committenza, a sua volta influenzata dai principi spirituali degli ordini teatini e cappuccini che affiancarono l'Arciconfraternita tra Cinquecento e Settecento, rappresentano i principali valori testimoniali del processo di conoscenza illustrato sinteticamente nella presente memoria. Un percorso cognitivo elaborato al fine di esemplificare il legame tra ridisegno, rilievo e proposta di restauro all'interno di una lettura unitaria capace di fare emergere i caratteri di identità specifici del complesso funebre che, allo stato attuale, risultano offuscati. In tale prospettiva assume particolare interesse la descrizione prodromica, grafica e storica, del progetto originario di Ferdinando Fuga al fine di chiarire la procedura metodologica basata su un'attività analitica e diagnostica finalizzata al progetto di restauro del cimitero settecentesco.
L’Arciconfraternita di Santa Maria del Popolo degli Incurabili e il Cimitero delle 366 Fosse: il restauro e il ripristino della forma perfetta.
giordano p
2023
Abstract
Il Cimitero delle 366 fosse, realizzato nel 1762 da Ferdinando Fuga per conto dell'Arciconfraternita di Santa Maria del Popolo agli Incurabili, segna l'avvio dell'infrastrutturazione cimiteriale del versante meridionale della collina di Poggioreale a Napoli rappresentandone, ancora oggi, il principale caposaldo tipologico nonostante l'avanzato stato di degrado che lo pervade. Le vicende che consentirono la realizzazione di tale innovativa struttura funebre e le relative scelte progettuali condizionate dalle richieste della committenza, a sua volta influenzata dai principi spirituali degli ordini teatini e cappuccini che affiancarono l'Arciconfraternita tra Cinquecento e Settecento, rappresentano i principali valori testimoniali del processo di conoscenza illustrato sinteticamente nella presente memoria. Un percorso cognitivo elaborato al fine di esemplificare il legame tra ridisegno, rilievo e proposta di restauro all'interno di una lettura unitaria capace di fare emergere i caratteri di identità specifici del complesso funebre che, allo stato attuale, risultano offuscati. In tale prospettiva assume particolare interesse la descrizione prodromica, grafica e storica, del progetto originario di Ferdinando Fuga al fine di chiarire la procedura metodologica basata su un'attività analitica e diagnostica finalizzata al progetto di restauro del cimitero settecentesco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.