Alla concezione classica (e rinascimentale) secondo cui la memoria consiste di “luoghi” (fisici e argomentativi, i topoi della retorica) e “immagini” si accostano, per confronto, teorie e prospettive che descrivono/ipotizzano la formazione della memoria linguistica come la risultante di un percorso dall’oggetto al segno e dal segno al suono. Nella maturazione delle diverse prospettive, se da un lato si recupera, con senso diverso, il precetto tardoantico e medievale “nomina sunt consequentia rerum”, dall’altro l’impulso e la peculiarità del sistema linguistico sono indicati nella memoria di oggetti reali (convenzionalmente designati mediante suoni e segni grafico-iconici) e quindi con una concezione radicalmente divergente rispetto alla memoria, virtuale e algoritmica, del future present o del metaverso
"Locis et imaginibus"? Oggetto, segno e suono nella costituzione della memoria linguistica
Domenico Proietti
2023
Abstract
Alla concezione classica (e rinascimentale) secondo cui la memoria consiste di “luoghi” (fisici e argomentativi, i topoi della retorica) e “immagini” si accostano, per confronto, teorie e prospettive che descrivono/ipotizzano la formazione della memoria linguistica come la risultante di un percorso dall’oggetto al segno e dal segno al suono. Nella maturazione delle diverse prospettive, se da un lato si recupera, con senso diverso, il precetto tardoantico e medievale “nomina sunt consequentia rerum”, dall’altro l’impulso e la peculiarità del sistema linguistico sono indicati nella memoria di oggetti reali (convenzionalmente designati mediante suoni e segni grafico-iconici) e quindi con una concezione radicalmente divergente rispetto alla memoria, virtuale e algoritmica, del future present o del metaversoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.