Il saggio ripercorre i tre aspetti più importanti del profilo professionale di Antonio Winspeare tra fine Sette e inizio Ottocento (scienziato, ingegnere militare, uomo di governo). In particolare, mira a rileggere la sua attività architettonica alla luce della passione per la cultura antica che lo avrebbe portato, negli anni della giubilazione, al dilettevole ozio della traduzione dal greco di testi antichi. Antonio Winspeare fu un tecnico aggiornato e aperto alle novità che iniziavano a diffondersi nell’architettura europea nella seconda metà del Settecento. Nei primi progetti per le isole pontine e nell’esperienza delle città calabresi il funzionalismo delle architetture, le matrici rettilinee, la contrapposizione di volumi solidi, l’uso dell’ordine dorico, così come le nuove idee applicate nella progettazione delle città appaiono tutti “germi” di quella cultura neoclassica che di lì a poco sarebbe esplosa nel regno con dirompente modernità.

The essay traces the three most important aspects of Antonio Winspeare's professional profile between the late 18th and early 19th century (scientist, military engineer, government man). In particular, it aims to reread his architectural activity in the light of the passion for ancient culture that would have led him, during the years of his retirement, to the «dilettevole ozio» of translating ancient texts from Greek. Antonio Winspeare was an up-to-date technician who was open to the innovations that were beginning to spread in European architecture in the second half of the 18th century. In the early designs for the Pontine islands and in the plans for the cities of Calabria, the functionalism of the architecture, the rectilinear matrices, the juxtaposition of solid volumes, the use of the Doric order, as well as the new ideas applied in the design of the cities all appear to be 'germs' of that neoclassical culture that would shortly explode in the kingdom with disruptive modernity.

Un raffinato cultore dell'Antico. Antonio Winspeare ingegnere militare borbonico tra Sette e Ottocento

pezone
2022

Abstract

Il saggio ripercorre i tre aspetti più importanti del profilo professionale di Antonio Winspeare tra fine Sette e inizio Ottocento (scienziato, ingegnere militare, uomo di governo). In particolare, mira a rileggere la sua attività architettonica alla luce della passione per la cultura antica che lo avrebbe portato, negli anni della giubilazione, al dilettevole ozio della traduzione dal greco di testi antichi. Antonio Winspeare fu un tecnico aggiornato e aperto alle novità che iniziavano a diffondersi nell’architettura europea nella seconda metà del Settecento. Nei primi progetti per le isole pontine e nell’esperienza delle città calabresi il funzionalismo delle architetture, le matrici rettilinee, la contrapposizione di volumi solidi, l’uso dell’ordine dorico, così come le nuove idee applicate nella progettazione delle città appaiono tutti “germi” di quella cultura neoclassica che di lì a poco sarebbe esplosa nel regno con dirompente modernità.
2022
Pezone, Maria Gabriella
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/491149
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