La storia della decorazione e dell’ornamento è segnata da tappe significative che in più occasioni hanno confermato l’importanza del valore culturale sotteso al pensiero grafico. Un valore, quest’ultimo, riconducibile a una grammatica originata da segni che si sono caricati nel corso del tempo di significati sempre più forti e che trovano nella linea lo strumento da sempre a servizio dell’uomo per misurare, mappare, tessere, tracciare e qui, nello specifico, per decorare. Uno studio sulla decorazione e sull’ornamento, dunque, sia esso riferito all’architettura, al design, all’archeologia, alla comunicazione visiva, alla storia dell’arte, presuppone continuamente di indagare la genesi, esegesi e poetica della linea che già le culture antiche associavano al significato di permanenza. Una qualità che oggi definiamo ‘numero’ e che, nei suoi molteplici significati (insieme, successione, ordine, divisione ecc.), mette in luce come esso non subisca un cambiamento, bensì lo produca. All’interno di questo panorama teorico e nello specifico disciplinare del disegno grafico si indagherà qui come oggetto di studio la grammatica dei segni e la sintassi decorativo-ornamentale dei cartelloni pubblicitari e pannelli decorativi dell’artista ceco Alfons Maria Mucha (1860-1939) – offerti alla grafica dall’Art Nouveau – che a partire dal XIX secolo costituiscono la base ideologica del graphic design come tramite comunicativo di grande impegno creativo atto a veicolare messaggi a scopo pubblicitario e informativo. Nello specifico, si evidenzierà come l’artista si sia ispirato alla ricca produzione simbolico-decorativa dell’arte celtica (croci, spirali, circonferenze) sia come elementi decorativi che come griglia sottesa dei suoi cartelloni. Inoltre, si analizzeranno le matrici geometrico-ornamentali adoperate dall’artista sta e, in particolare, si evidenzierà come il disegno a mano libera costituisca un processo fondamentale di conoscenza e progettazione, dove la stretta connessione tra la mente e la mano è stata la chiave di forza di un percorso creativo che l’artista ha reso manifesto in tutte le fasi dell’iter progettuale nel suo prodursi. Infine, si evidenzierà come la decorazione e l’ornamento per Mucha appaiono più importanti del prodotto pubblicizzato tant’è che i suoi cartelloni posseggono una grande forza ‘visiva’ anche solo con la semplice visualizzazione dell’ornamento (attraverso la ricostruzione del fondo dei cartelloni) e costituiscono un veicolo di persuasione, decodifica di segreti e piacere estetico per uno spettatore colto e ‘attento’. Conclude il lavoro un’esperienza didattica sul disegno della decorazione e sull’ornamento per la realizzazione di cartelloni pubblicitari (alla maniera di Mucha) che ha come obiettivo principale la trasmissione in forma visiva dei contenuti dei 17 punti dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Elementi di grammatica e sintassi decorativo-ornamentale di Alfons Mucha
Vincenzo, Cirillo
;Miele, Riccardo
2022
Abstract
La storia della decorazione e dell’ornamento è segnata da tappe significative che in più occasioni hanno confermato l’importanza del valore culturale sotteso al pensiero grafico. Un valore, quest’ultimo, riconducibile a una grammatica originata da segni che si sono caricati nel corso del tempo di significati sempre più forti e che trovano nella linea lo strumento da sempre a servizio dell’uomo per misurare, mappare, tessere, tracciare e qui, nello specifico, per decorare. Uno studio sulla decorazione e sull’ornamento, dunque, sia esso riferito all’architettura, al design, all’archeologia, alla comunicazione visiva, alla storia dell’arte, presuppone continuamente di indagare la genesi, esegesi e poetica della linea che già le culture antiche associavano al significato di permanenza. Una qualità che oggi definiamo ‘numero’ e che, nei suoi molteplici significati (insieme, successione, ordine, divisione ecc.), mette in luce come esso non subisca un cambiamento, bensì lo produca. All’interno di questo panorama teorico e nello specifico disciplinare del disegno grafico si indagherà qui come oggetto di studio la grammatica dei segni e la sintassi decorativo-ornamentale dei cartelloni pubblicitari e pannelli decorativi dell’artista ceco Alfons Maria Mucha (1860-1939) – offerti alla grafica dall’Art Nouveau – che a partire dal XIX secolo costituiscono la base ideologica del graphic design come tramite comunicativo di grande impegno creativo atto a veicolare messaggi a scopo pubblicitario e informativo. Nello specifico, si evidenzierà come l’artista si sia ispirato alla ricca produzione simbolico-decorativa dell’arte celtica (croci, spirali, circonferenze) sia come elementi decorativi che come griglia sottesa dei suoi cartelloni. Inoltre, si analizzeranno le matrici geometrico-ornamentali adoperate dall’artista sta e, in particolare, si evidenzierà come il disegno a mano libera costituisca un processo fondamentale di conoscenza e progettazione, dove la stretta connessione tra la mente e la mano è stata la chiave di forza di un percorso creativo che l’artista ha reso manifesto in tutte le fasi dell’iter progettuale nel suo prodursi. Infine, si evidenzierà come la decorazione e l’ornamento per Mucha appaiono più importanti del prodotto pubblicizzato tant’è che i suoi cartelloni posseggono una grande forza ‘visiva’ anche solo con la semplice visualizzazione dell’ornamento (attraverso la ricostruzione del fondo dei cartelloni) e costituiscono un veicolo di persuasione, decodifica di segreti e piacere estetico per uno spettatore colto e ‘attento’. Conclude il lavoro un’esperienza didattica sul disegno della decorazione e sull’ornamento per la realizzazione di cartelloni pubblicitari (alla maniera di Mucha) che ha come obiettivo principale la trasmissione in forma visiva dei contenuti dei 17 punti dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.