Nella tradizione storiografica italiana, lo studio del rapporto tra il fascismo e le altre dittature nazionali ha a lungo privilegiato il ruolo del fascismo come modello vincente e la sua intenzione più o meno recondita di "colonizzare" gli spazi della politica in altri contesti nazionali o coloniali. e, invece, l'attitudine di questi ultimi a recepire il “modello” fascista. In questa prospettiva, secondo l'impostazione data agli studi sul fascismo da Renzo De Felice, si riducevano tutte le possibilità di una lettura comparata delle varie forme riconducibili al fascismo (anche il classico paragone tra fascismo italiano e nazismo tedesco). Questo contributo scientifico, invece, ha voluto offrire una visione del rapporto tra l'Italia e il Mediterraneo in una prospettiva temporale più ampia che unisce le diverse esperienze delle dittature degli anni Venti. Sembra infatti che in questa prospettiva sorgano non solo importanti questioni di continuità, come il ruolo decisivo del Mediterraneo sia in termini di identità che di comune interesse geopolitico, ma anche diversi modelli di state building all'interno di regimi “fascisti”. L'evoluzione del rapporto culturale tra i paesi mediterranei da un punto di vista biunivoco, senza trascurare il contributo delle cosiddette "varianti" al "modello" principale, molto utile per vedere anche la mobilità dell'esperienza fascista, un'evoluzione che segue non solo una crescita interna all'esperienza mussoliniana ma anche un profondo mutamento del contesto storico. L'analisi si baserà su fonti diplomatiche italiane, ma anche su quotidiani, quotidiani e riviste che possano focalizzarsi sulla dimensione politica e anche sulla reciproca rappresentazione e autopercezione delle due esperienze. L'obiettivo di questo confronto è determinare se sia possibile parlare di "fascismi mediterranei" e in che misura, e indagare le relazioni e le differenze tra i modelli. E soprattutto se si può ancora parlare di semplice diffusione del modello del fascismo italiano. Le esperienze italiana e spagnola, ad esempio, sono entrambe modelli che ispirano le dittature latinoamericane: in che misura e quanto l'una rispetto all'altra?

n the Italian historiographical tradition, the study of the relationship between fascism and other national dictatorships has long privileged the role of fascism as a winning model and its more or less hidden intention to "colonize" the spaces of politics in other national contexts. or colonial and, instead, the attitude of the latter to receive the fascist “model”. In this perspective, according to the approach given to the studies on fascism by Renzo De Felice, all the possibilities of a comparative reading of the various forms referable to fascism (even the classic comparison between Italian fascism and German Nazism) were reduced. This scientific contribution, on the other hand, wanted to offer a vision of the relationship between Italy and the Mediterranean in a broader temporal perspective that combines the different experiences of the dictatorships of the twenties. In fact, it seems that in this perspective there arise not only important questions of continuity, such as the decisive role of the Mediterranean both in terms of identity and common geopolitical interest, but also different models of state building within "fascist" regimes. The evolution of the cultural relationship between the Mediterranean countries from a bi-univocal point of view, without neglecting the contribution of the so-called "variants" to the main "model", very useful to also see the mobility of the fascist experience, an evolution that it follows not only an internal growth of the Mussolini experience but also a profound change in the historical context. The analysis will be based on Italian diplomatic sources, but also on newspapers, newspapers and magazines that can focus on the political dimension and also on the reciprocal representation and self-perception of the two experiences. The objective of this comparison is to determine if it is possible to speak of "Mediterranean fascisms" and to what extent, and to investigate the relationships and differences between the models. And above all if one can still speak of a simple diffusion of the model of Italian fascism. The Italian and Spanish experiences, for example, are both models that inspire Latin American dictatorships: to what extent and to what extent is one compared to the other?

ORÍGENES Y DESARROLLO DE UN FASCISMO MEDITERRÁNEO

Francesca Canale Cama
2022

Abstract

Nella tradizione storiografica italiana, lo studio del rapporto tra il fascismo e le altre dittature nazionali ha a lungo privilegiato il ruolo del fascismo come modello vincente e la sua intenzione più o meno recondita di "colonizzare" gli spazi della politica in altri contesti nazionali o coloniali. e, invece, l'attitudine di questi ultimi a recepire il “modello” fascista. In questa prospettiva, secondo l'impostazione data agli studi sul fascismo da Renzo De Felice, si riducevano tutte le possibilità di una lettura comparata delle varie forme riconducibili al fascismo (anche il classico paragone tra fascismo italiano e nazismo tedesco). Questo contributo scientifico, invece, ha voluto offrire una visione del rapporto tra l'Italia e il Mediterraneo in una prospettiva temporale più ampia che unisce le diverse esperienze delle dittature degli anni Venti. Sembra infatti che in questa prospettiva sorgano non solo importanti questioni di continuità, come il ruolo decisivo del Mediterraneo sia in termini di identità che di comune interesse geopolitico, ma anche diversi modelli di state building all'interno di regimi “fascisti”. L'evoluzione del rapporto culturale tra i paesi mediterranei da un punto di vista biunivoco, senza trascurare il contributo delle cosiddette "varianti" al "modello" principale, molto utile per vedere anche la mobilità dell'esperienza fascista, un'evoluzione che segue non solo una crescita interna all'esperienza mussoliniana ma anche un profondo mutamento del contesto storico. L'analisi si baserà su fonti diplomatiche italiane, ma anche su quotidiani, quotidiani e riviste che possano focalizzarsi sulla dimensione politica e anche sulla reciproca rappresentazione e autopercezione delle due esperienze. L'obiettivo di questo confronto è determinare se sia possibile parlare di "fascismi mediterranei" e in che misura, e indagare le relazioni e le differenze tra i modelli. E soprattutto se si può ancora parlare di semplice diffusione del modello del fascismo italiano. Le esperienze italiana e spagnola, ad esempio, sono entrambe modelli che ispirano le dittature latinoamericane: in che misura e quanto l'una rispetto all'altra?
2022
CANALE CAMA, Francesca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/487418
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