Come accolgono le comunità italiane emigrate in Argentina e negli Stati Uniti la nascita della Repubblica? Che correlazione vi è rispetto agli antifascisti esiliati o all’opinione pubblica locale, incarnata almeno dai grandi media? Quali erano i principali temi in agenda, rispetto e oltre il 2 giugno? Il saggio affronta tali snodi, che saranno fondamentali almeno fino alle elezioni del 18 aprile 1948, attraverso ricerche condotte in archivi di Buenos Aires, New York e Minneapolis. Durante il Ventennio fascista le comunità emigrate furono sollecitate ad un’italianità “politicamente impegnativa” che poco si confà al vivere la propria vita nei luoghi di immigrazione che, in particolare nel continente americano, i più considerano definitiva. L’italianità, scevra dalla costruzione retorica della “grande Italia” fascista, rifluisce nell’etnicità di abitudini e sentimenti per lo più privati, familiari, tanto degli Italiano/americani come degli italo-argentini, che sono oggetto di questo studio. Tale affettività, almeno da parte delle comunità immigrate, è mossa soprattutto da raccolte di fondi e solidarietà per l’Italia distrutta dalla guerra. Diverso è il caso della militanza degli esiliati antifascisti che, pur dalla distanza continuano appieno dall’esilio la battaglia politica italiana. Ciò si affronta qui in particolare attraverso lo snodo del 2 giugno 1946 e l’avvento della Repubblica e del regime democratico. Le fonti sono in particolare la stampa etnica negli Stati Uniti e in Argentina, quella dell’esilio, la grande stampa newyorkese e bonaerense, e la centralità di personaggi come Torcuato Di Tella, Generoso Pope e Luigi Antonini.
How do the Italian emigrant communities in Argentina and the United States welcome the birth of the Republic? What correlation is there with respect to exiled antifascists or local public opinion, embodied at least in the major media? What were the main issues on the agenda with respect to and beyond June 2? The essay addresses these junctures, which would be crucial at least until the April 18, 1948 elections, through research conducted in archives in Buenos Aires, New York and Minneapolis. During the Ventennio Fascista, emigrant communities were urged to a “politically demanding” Italian-ness that bore little resemblance to living their lives in places of immigration that, particularly on the American continent, most considered definitive. Italian-ness, unencumbered by the rhetorical construction of the fascist “great Italy,” flows back into the ethnicity of mostly private, familial habits and sentiments of both Italian-Americans and Italian-Argentines, who are the subject of this study. Such affectivity, at least on the part of immigrant communities, is primarily driven by fundraising and solidarity for war-torn Italy. Different is the case with the militancy of anti-fascist exiles who, though from a distance, fully continue from exile the Italian political battle. This is addressed here particularly through the juncture of June 2, 1946 and the advent of the Republic and the democratic regime. Sources include in particular the ethnic press in the United States and Argentina, the exile press, the great New York and Bonaer press, and the centrality of such figures as Torcuato Di Tella, Generoso Pope and Luigi Antonini.
Patria o Repubblica? Le comunità italiane negli Stati Uniti e in Argentina
Gennaro Carotenuto
2021
Abstract
Come accolgono le comunità italiane emigrate in Argentina e negli Stati Uniti la nascita della Repubblica? Che correlazione vi è rispetto agli antifascisti esiliati o all’opinione pubblica locale, incarnata almeno dai grandi media? Quali erano i principali temi in agenda, rispetto e oltre il 2 giugno? Il saggio affronta tali snodi, che saranno fondamentali almeno fino alle elezioni del 18 aprile 1948, attraverso ricerche condotte in archivi di Buenos Aires, New York e Minneapolis. Durante il Ventennio fascista le comunità emigrate furono sollecitate ad un’italianità “politicamente impegnativa” che poco si confà al vivere la propria vita nei luoghi di immigrazione che, in particolare nel continente americano, i più considerano definitiva. L’italianità, scevra dalla costruzione retorica della “grande Italia” fascista, rifluisce nell’etnicità di abitudini e sentimenti per lo più privati, familiari, tanto degli Italiano/americani come degli italo-argentini, che sono oggetto di questo studio. Tale affettività, almeno da parte delle comunità immigrate, è mossa soprattutto da raccolte di fondi e solidarietà per l’Italia distrutta dalla guerra. Diverso è il caso della militanza degli esiliati antifascisti che, pur dalla distanza continuano appieno dall’esilio la battaglia politica italiana. Ciò si affronta qui in particolare attraverso lo snodo del 2 giugno 1946 e l’avvento della Repubblica e del regime democratico. Le fonti sono in particolare la stampa etnica negli Stati Uniti e in Argentina, quella dell’esilio, la grande stampa newyorkese e bonaerense, e la centralità di personaggi come Torcuato Di Tella, Generoso Pope e Luigi Antonini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.