La matrice identitaria del design campano affonda le sue radici nei molteplici strati di cultura materiale e immateriale che si sono depositati nel territorio nel corso dei secoli, dando luogo a un complesso intreccio, unico e irripetibile, di trame fatte di pensieri, materiali, consuetudini, esperienze e simbologie. Antiche visioni come quelle animiste dell’età classica, misteriche del periodo bizantino o sensuali della fase barocca si mescolano con le più recenti utopie delle avanguardie e del movimento Radical, scrivendo il codice genetico di un panorama artistico e produttivo complesso e inconsueto (Branzi, 2008). Un codice genetico a cui si aggiunge una importante storia di competenze tecnologiche e ingegneristiche maturate fin dai primissimi anni della Rivoluzione Industriale. Nel 1856, all’Esposizione Internazionale di Parigi, il Regno delle Due Sicilie fu insignito, infatti, del titolo di terzo Paese del mondo in termini di sviluppo industriale. A quel tempo Napoli aveva numerosi primati nei settori della produzione siderurgica, navale, meccanica e tessile (Rossi, 2014).

L’innovazione digitale nel design: i FabLab e i makerspace

Langella, Carla
Membro del Collaboration Group
2020

Abstract

La matrice identitaria del design campano affonda le sue radici nei molteplici strati di cultura materiale e immateriale che si sono depositati nel territorio nel corso dei secoli, dando luogo a un complesso intreccio, unico e irripetibile, di trame fatte di pensieri, materiali, consuetudini, esperienze e simbologie. Antiche visioni come quelle animiste dell’età classica, misteriche del periodo bizantino o sensuali della fase barocca si mescolano con le più recenti utopie delle avanguardie e del movimento Radical, scrivendo il codice genetico di un panorama artistico e produttivo complesso e inconsueto (Branzi, 2008). Un codice genetico a cui si aggiunge una importante storia di competenze tecnologiche e ingegneristiche maturate fin dai primissimi anni della Rivoluzione Industriale. Nel 1856, all’Esposizione Internazionale di Parigi, il Regno delle Due Sicilie fu insignito, infatti, del titolo di terzo Paese del mondo in termini di sviluppo industriale. A quel tempo Napoli aveva numerosi primati nei settori della produzione siderurgica, navale, meccanica e tessile (Rossi, 2014).
2020
Langella, Carla
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