Quando scoppiò la prima guerra mondiale dei posti di responsabilità in Italia pensava ad una dissoluzione dell’Austria-Ungheria. Il ministro degli Esteri Sidney Sonnino voleva indebolirla ed ottenere la supremazia nel mare Adriatico e il confine sicuro al Brennero ma era contrario ad una sua dissoluzione. Ancora il 25 ottobre 1917 in Parlamento ribadì questa posizione. Tuttavia dopo la disfatta di Caporetto il Presidente del Consiglio Orlando decise di puntare anche a questa possibilità, come d’altra parte chiedevano importanti esponenti politici e della stampa, e di reclutare anche truppe tra i prigionieri di origine ceca, rumena e slava dell’esercito nemico. In realtà vi erano tre diverse politiche italiane riguardo all'Austria-Ungheria: quella di Sonnino con l'obbiettivo di una vittoria completa, ma contraria allo scioglimento dell'Austria-Ungheria, del Ministro del Tesoro Nitti favorevole ad una pace di compromesso con grandi rinunzie alle aspirazioni territoriali italiane e la politica di Orlando che nella sua propaganda di guerra s'impegnò per lo scioglimento dell'Austria-Ungheria e la creazione di nuovi Stati, ma in realtà si mantenne aperte tutte e tre le possibilità a seconda dell'andamento della guerra. Solo il 3 ottobre 1918 il governo italiano ultimi tra gli Alleati riconobbe il Comitato Nazionale Cecoslovacco come governo legittimo e combattente al suo fianco.

Italien und die Auflösung der Österreichisch-Ungarischen Monarchie

Scarano F
2022

Abstract

Quando scoppiò la prima guerra mondiale dei posti di responsabilità in Italia pensava ad una dissoluzione dell’Austria-Ungheria. Il ministro degli Esteri Sidney Sonnino voleva indebolirla ed ottenere la supremazia nel mare Adriatico e il confine sicuro al Brennero ma era contrario ad una sua dissoluzione. Ancora il 25 ottobre 1917 in Parlamento ribadì questa posizione. Tuttavia dopo la disfatta di Caporetto il Presidente del Consiglio Orlando decise di puntare anche a questa possibilità, come d’altra parte chiedevano importanti esponenti politici e della stampa, e di reclutare anche truppe tra i prigionieri di origine ceca, rumena e slava dell’esercito nemico. In realtà vi erano tre diverse politiche italiane riguardo all'Austria-Ungheria: quella di Sonnino con l'obbiettivo di una vittoria completa, ma contraria allo scioglimento dell'Austria-Ungheria, del Ministro del Tesoro Nitti favorevole ad una pace di compromesso con grandi rinunzie alle aspirazioni territoriali italiane e la politica di Orlando che nella sua propaganda di guerra s'impegnò per lo scioglimento dell'Austria-Ungheria e la creazione di nuovi Stati, ma in realtà si mantenne aperte tutte e tre le possibilità a seconda dell'andamento della guerra. Solo il 3 ottobre 1918 il governo italiano ultimi tra gli Alleati riconobbe il Comitato Nazionale Cecoslovacco come governo legittimo e combattente al suo fianco.
2022
Scarano, F
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/467497
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