La tesi analizza con rigore metodologico e spirito critico un argomento di estrema rilevanza ed attualità sia su un piano prettamente giuridico che per i notevoli risvolti di politica occupazionale. Infatti, il prolungamento della vita lavorativa e le necessarie misure del ricambio generazionale toccano aspetti peculiari del diritto del lavoro e della previdenza sociale e sono al centro di un ampio e vivace dibattito nell’ambito della recente giurisprudenza, sfociato nella pronuncia a sezioni unite della Corte di Cassazione del 4 settembre 2015, n. 17589. La tesi si articola in cinque capitoli: il primo è dedicato all’incidenza del fattore anagrafico nel mercato del lavoro e nel rapporto di lavoro, indagando sia le ragioni sottese al prolungamento della vita lavorativa – che consistono, essenzialmente, nell’invecchiamento demografico, nel tentativo di attuare le politiche di active ageing promosse dall’Unione Europea, nella necessità di contenimento della spesa pubblica – sia l’impatto di tali scelte legislative; il secondo capitolo si concentra sulla distinzione tra età pensionabile ed età massima lavorativa ed esamina le opzioni per la prosecuzione del rapporto di lavoro precedentemente introdotte nel nostro ordinamento, sottolineandone le finalità, le modalità e le conseguenze; il terzo capitolo analizza specificatamente l’incentivazione alla prosecuzione del rapporto di lavoro fino a settant’anni, evidenziando le numerose criticità e lacune dell’art. 24, comma 4, del d. l. n. 201/2011, convertito dalla l. n. 214/2011, c.d. decreto Salva-Italia; il quarto capitolo rileva il difficile coordinamento tra la norma in questione e la disciplina dei licenziamenti, soprattutto alla luce dell’art. 18 Stat. lav., come novellato dalla l. n. 92/2012, e, più di recente, del d. lgs. n. 23/2015, attuativo della legge delega n. 183/2014, c.d. Jobs Act; il quinto ed ultimo capitolo propone un bilanciamento tra le tutele individuali dei lavoratori “anziani” e le esigenze di ricambio generazionale, offrendo interessanti spunti di riflessione e un primo commento sulla riscoperta dei contratti di solidarietà espansiva di cui all’art. 41 d. lgs. n. 148/2015, attuativo del Jobs Act, nonché sulle misure incentivanti all’esodo previste nel disegno di legge di stabilità 2016.

La prosecuzione del rapporto di lavoro oltre l'età pensionabile: tra tutele individuali ed esigenze di ricambio generazionale

Russo Marianna
2015

Abstract

La tesi analizza con rigore metodologico e spirito critico un argomento di estrema rilevanza ed attualità sia su un piano prettamente giuridico che per i notevoli risvolti di politica occupazionale. Infatti, il prolungamento della vita lavorativa e le necessarie misure del ricambio generazionale toccano aspetti peculiari del diritto del lavoro e della previdenza sociale e sono al centro di un ampio e vivace dibattito nell’ambito della recente giurisprudenza, sfociato nella pronuncia a sezioni unite della Corte di Cassazione del 4 settembre 2015, n. 17589. La tesi si articola in cinque capitoli: il primo è dedicato all’incidenza del fattore anagrafico nel mercato del lavoro e nel rapporto di lavoro, indagando sia le ragioni sottese al prolungamento della vita lavorativa – che consistono, essenzialmente, nell’invecchiamento demografico, nel tentativo di attuare le politiche di active ageing promosse dall’Unione Europea, nella necessità di contenimento della spesa pubblica – sia l’impatto di tali scelte legislative; il secondo capitolo si concentra sulla distinzione tra età pensionabile ed età massima lavorativa ed esamina le opzioni per la prosecuzione del rapporto di lavoro precedentemente introdotte nel nostro ordinamento, sottolineandone le finalità, le modalità e le conseguenze; il terzo capitolo analizza specificatamente l’incentivazione alla prosecuzione del rapporto di lavoro fino a settant’anni, evidenziando le numerose criticità e lacune dell’art. 24, comma 4, del d. l. n. 201/2011, convertito dalla l. n. 214/2011, c.d. decreto Salva-Italia; il quarto capitolo rileva il difficile coordinamento tra la norma in questione e la disciplina dei licenziamenti, soprattutto alla luce dell’art. 18 Stat. lav., come novellato dalla l. n. 92/2012, e, più di recente, del d. lgs. n. 23/2015, attuativo della legge delega n. 183/2014, c.d. Jobs Act; il quinto ed ultimo capitolo propone un bilanciamento tra le tutele individuali dei lavoratori “anziani” e le esigenze di ricambio generazionale, offrendo interessanti spunti di riflessione e un primo commento sulla riscoperta dei contratti di solidarietà espansiva di cui all’art. 41 d. lgs. n. 148/2015, attuativo del Jobs Act, nonché sulle misure incentivanti all’esodo previste nel disegno di legge di stabilità 2016.
2015
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