Il campo di applicazione del trovato è finalizzato alla realizzazione di un capping (contenimento/isolamento) “elettro-attivo” di sedimenti contaminati posti sul fondale marino. La tecnologia è in grado di indurre la deposizione carbonatica ad opera dei processi di elettrolisi in acqua di mare attorno ad una rete metallica a maglia opportunamente stretta. Una sistema di elementi metallici alimentati con carica positiva a funzione anodica, consentono la reazione degli ioni idrogeno con i sali (quali carbonato di calcio) che tendono a precipitare sulla superficie della sottostante rete di catodi. Nel corso di alcune settimane è possibile generare l’occlusione delle maglie, costituendo una barriera ottenuta con materiale perfettamente bio-compatibile e dalle elevate prestazioni meccaniche. L’innovazione risiede nel fatto che non è più necessario lo sversamento di ingenti quantità di materiale sciolto sul fondale, che produce instabilità geotecniche e, soprattutto, può causare la messa in sospensione del materiale contaminato all’atto dello sversamento. I costi e gli impatti ambientali risultano drasticamente abbattuti mediante il trovato, la cui modularità consente di essere realizzato mediante un paio di operatori subacquei e senza l’utilizzo di attrezzature specifiche. Poiché il materiale che costituisce la barriera è costituito dai sali disciolti nella stessa acqua di mare e la restante parte dei materiali (acciaio e leghe metalliche) sono inerti per la fauna e flora marina, ne consegue un elevatissimo valore di eco-compatibilità del sistema.
Elettro-Capping dei sedimenti contaminati sommersi
Pasquale Contestabile
2021
Abstract
Il campo di applicazione del trovato è finalizzato alla realizzazione di un capping (contenimento/isolamento) “elettro-attivo” di sedimenti contaminati posti sul fondale marino. La tecnologia è in grado di indurre la deposizione carbonatica ad opera dei processi di elettrolisi in acqua di mare attorno ad una rete metallica a maglia opportunamente stretta. Una sistema di elementi metallici alimentati con carica positiva a funzione anodica, consentono la reazione degli ioni idrogeno con i sali (quali carbonato di calcio) che tendono a precipitare sulla superficie della sottostante rete di catodi. Nel corso di alcune settimane è possibile generare l’occlusione delle maglie, costituendo una barriera ottenuta con materiale perfettamente bio-compatibile e dalle elevate prestazioni meccaniche. L’innovazione risiede nel fatto che non è più necessario lo sversamento di ingenti quantità di materiale sciolto sul fondale, che produce instabilità geotecniche e, soprattutto, può causare la messa in sospensione del materiale contaminato all’atto dello sversamento. I costi e gli impatti ambientali risultano drasticamente abbattuti mediante il trovato, la cui modularità consente di essere realizzato mediante un paio di operatori subacquei e senza l’utilizzo di attrezzature specifiche. Poiché il materiale che costituisce la barriera è costituito dai sali disciolti nella stessa acqua di mare e la restante parte dei materiali (acciaio e leghe metalliche) sono inerti per la fauna e flora marina, ne consegue un elevatissimo valore di eco-compatibilità del sistema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.