La cripta della cattedrale beneventana di “Santa Maria de Episcopio” presenta una configurazione molto irregolare, frutto di una complessa vicenda costruttiva. È delimitata a est dalla parete che prospetta su piazza Orsini, a ovest da quella che si affaccia su via Carlo Torre, a nord-est dalla lunga parete divisoria che la separa dalla “Cripta dei Vescovi”, e infine, a sud dalla parete di fondo che la divide dagli ambienti del nuovo Museo Diocesano. La struttura, che in origine era parte della cattedrale tardoantica, fu ampiamente risistemata tra l’VIII e il IX secolo e utilizzata probabilmente fino al XV-XVI secolo. Da allora cadde in oblio, infatti, nessuna fonte locale vi fa riferimento. Mancano indicazioni su questa anche nella prima mappa della cattedrale di cui si dispone, tratta dalla Platea della Mensa arcivescovile del 1599-1649. Il Meomartini fu il primo a descrivere in una scheda sintetica l’ipogeo cui si accedeva, al tempo, dal cortile interno del palazzo arcivescovile attraverso un cunicolo stretto e privo di luce. Egli fu anche il primo a ipotizzare che fosse una porzione della prima cattedrale. L’ambiente, profondamente danneggiato dai bombardamenti del 1943, nel dopoguerra fu parzialmente ricostruito e gran parte dell’impianto originario andò perduto. Attualmente presenta un’abside centrale e due navate, allineate in senso trasversale, con un possente colonnato che sorregge, ma solo nell’ala sud-occidentale, piccole volte a crociera in bozze di tufo, resti della copertura originaria. Si tratta di quattro colonne uguali con fusti lisci di calcare e altre due di minore sezione, foderate e rafforzate con pilastri in muratura e pezzi di altre colonne. Di fronte all’abside si trova un pilastro in muratura di laterizi sulla cui sommità si apre una fenestella confessionis . La metà sud-orientale della cripta fu quasi del tutto distrutta dai bombardamenti, fatta eccezione per le colonne e la cappellina della “Madonna della Misericordia” . La parte centrale fu danneggiata dalla costruzione della rampa curvilinea che collegava l’ambiente alla “Cripta dei Vescovi”.

Benevento, cripta della cattedrale di Santa Maria de Episcopio

S. Rapuano
;
2021

Abstract

La cripta della cattedrale beneventana di “Santa Maria de Episcopio” presenta una configurazione molto irregolare, frutto di una complessa vicenda costruttiva. È delimitata a est dalla parete che prospetta su piazza Orsini, a ovest da quella che si affaccia su via Carlo Torre, a nord-est dalla lunga parete divisoria che la separa dalla “Cripta dei Vescovi”, e infine, a sud dalla parete di fondo che la divide dagli ambienti del nuovo Museo Diocesano. La struttura, che in origine era parte della cattedrale tardoantica, fu ampiamente risistemata tra l’VIII e il IX secolo e utilizzata probabilmente fino al XV-XVI secolo. Da allora cadde in oblio, infatti, nessuna fonte locale vi fa riferimento. Mancano indicazioni su questa anche nella prima mappa della cattedrale di cui si dispone, tratta dalla Platea della Mensa arcivescovile del 1599-1649. Il Meomartini fu il primo a descrivere in una scheda sintetica l’ipogeo cui si accedeva, al tempo, dal cortile interno del palazzo arcivescovile attraverso un cunicolo stretto e privo di luce. Egli fu anche il primo a ipotizzare che fosse una porzione della prima cattedrale. L’ambiente, profondamente danneggiato dai bombardamenti del 1943, nel dopoguerra fu parzialmente ricostruito e gran parte dell’impianto originario andò perduto. Attualmente presenta un’abside centrale e due navate, allineate in senso trasversale, con un possente colonnato che sorregge, ma solo nell’ala sud-occidentale, piccole volte a crociera in bozze di tufo, resti della copertura originaria. Si tratta di quattro colonne uguali con fusti lisci di calcare e altre due di minore sezione, foderate e rafforzate con pilastri in muratura e pezzi di altre colonne. Di fronte all’abside si trova un pilastro in muratura di laterizi sulla cui sommità si apre una fenestella confessionis . La metà sud-orientale della cripta fu quasi del tutto distrutta dai bombardamenti, fatta eccezione per le colonne e la cappellina della “Madonna della Misericordia” . La parte centrale fu danneggiata dalla costruzione della rampa curvilinea che collegava l’ambiente alla “Cripta dei Vescovi”.
2021
Rapuano, S.; Bertelli, G.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/455761
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