Che cos'è la verità? Il silenzio di Gesù, l'eloquenza del diritto, e le soluzioni delle democrazie contemporanee in tema di negazionismo

Se la verità gode del lusso dell'immediatezza nei Vangeli, essa si fa invece problematica nel diritto, dove pretende di essere pensata ed espressa con maggiore profusione di argomenti. Se guardato dal punto di vista del diritto, quell'interrogativo non è né sciocco (secondo Kierkegaard, la domanda di Pilato “non poteva essere più sciocca: non perché egli chieda cos'è la verità, ma perché lo domanda a Cristo”), né giocoso (Francis Bacon liquiderà altrettanto decisamente la questione, parafrasando quel passo evangelico attraverso l'espressione “disse scherzando” -“said jesting Pilate”-). Ai nostri fini, torna più utile isolare la riflessione di Kelsen, che commenta il dialogo tra Pilato e Gesù in questi termini : “Poiché egli (Pilato), relativista scettico, non sapeva cosa fosse la verità, la verità assoluta in cui quell'uomo credeva, agì in modo democratico -con assoluta coerenza- rimettendo la decisione del caso al voto del popolo”