L’utilizzo di residui agricoli come fonte energetica rinnovabile per l’alimentazione di caldaie a cogenerazione rappresenta una delle nuove potenzialità del comparto agricolo. Il presente studio è stato sviluppato nell’ambito di un progetto Interreg, svolto in sinergia con la vicina Repubblica di Serbia. L’obiettivo specifico di questa parte del progetto è stato quello di valutare la disponibilità potenziale delle biomasse agricole lignocellulosiche (residui di potatura dei frutteti e dei vigneti) ed erbacee (paglie nel caso del frumento; stocchi, tutoli e brattee nel caso del mais) per l’alimentazione di caldaie a supporto di reti di teleriscaldamento. Le aree di studio sono tre municipalità serbe Sombor, Palilula e Negotin. Per definire la copertura del suolo di questi territori sono state prese in esame alcune immagini satellitari a media risoluzione spaziale (ASTER), che sono state inizialmente classificate in alcune macroclassi (aree urbane, aree agricole, foreste e idrografia), mediante classificazione di tipo Machine Learning. Successivamente è stata estratta la macroclasse relativa alle superfici coltivate, allo scopo di discriminare tra aree cerealicole e aree con superfici a frutteti e/o a vigneti (per definire puntualmente le potenzialità delle diverse tipologie di biomassa agricola derivabile). Questa differenziazione dell’uso del suolo agricolo è stata realizzata mediante la classificazione di un indice vegetazionale (NDVI), elaborato sui dati telerilevati ASTER precedentemente selezionati. I dati relativi all’estensione delle diverse classi di superficie agricola sono stati confrontati con le informazioni acquisite dall’Ufficio di Statistica della Repubblica di Serbia, nonché con fonti cartografiche non omogenee fornite dalla partnership serba. Una volta verificata l’accuratezza della classificazione, sono stati applicati dei parametri di produttività per stimare le biomasse potenzialmente retraibili dai territori allo studio.

Stima della disponibilità potenziale di residui agricoli mediante l’utilizzo di immagini satellitari a media risoluzione spaziale (Aster): uno studio geografico in Serbia

MAURO G.;
2008

Abstract

L’utilizzo di residui agricoli come fonte energetica rinnovabile per l’alimentazione di caldaie a cogenerazione rappresenta una delle nuove potenzialità del comparto agricolo. Il presente studio è stato sviluppato nell’ambito di un progetto Interreg, svolto in sinergia con la vicina Repubblica di Serbia. L’obiettivo specifico di questa parte del progetto è stato quello di valutare la disponibilità potenziale delle biomasse agricole lignocellulosiche (residui di potatura dei frutteti e dei vigneti) ed erbacee (paglie nel caso del frumento; stocchi, tutoli e brattee nel caso del mais) per l’alimentazione di caldaie a supporto di reti di teleriscaldamento. Le aree di studio sono tre municipalità serbe Sombor, Palilula e Negotin. Per definire la copertura del suolo di questi territori sono state prese in esame alcune immagini satellitari a media risoluzione spaziale (ASTER), che sono state inizialmente classificate in alcune macroclassi (aree urbane, aree agricole, foreste e idrografia), mediante classificazione di tipo Machine Learning. Successivamente è stata estratta la macroclasse relativa alle superfici coltivate, allo scopo di discriminare tra aree cerealicole e aree con superfici a frutteti e/o a vigneti (per definire puntualmente le potenzialità delle diverse tipologie di biomassa agricola derivabile). Questa differenziazione dell’uso del suolo agricolo è stata realizzata mediante la classificazione di un indice vegetazionale (NDVI), elaborato sui dati telerilevati ASTER precedentemente selezionati. I dati relativi all’estensione delle diverse classi di superficie agricola sono stati confrontati con le informazioni acquisite dall’Ufficio di Statistica della Repubblica di Serbia, nonché con fonti cartografiche non omogenee fornite dalla partnership serba. Una volta verificata l’accuratezza della classificazione, sono stati applicati dei parametri di produttività per stimare le biomasse potenzialmente retraibili dai territori allo studio.
2008
Mauro, G.; Bon, A
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