La connotazione della nostra epoca è l’emergenza che, da un lato, è immediatamente interrelata all’impatto delle attività dell’uomo e direttamente o reciprocamente all’avanzamento tecnico-scientifico; dall’altro, apre nuove prospettive congruenti alle diverse ipotesi di impegno socio-economico. La discontinuità del prodursi di eventi introduce un concetto nuovo di tempo: la diversità tra l’intempestività del tempo vissuto riflette la concezione di un tempo lineare, mentre la tempestività produce eventi singolari che determinano forti discontinuità nella dinamica lineare, realizzando una concentrazione e una connotazione del tempo assoluto. In breve: un’emergenza. Questo fenomeno produce un’attenzione diffusa a tutte le sfere delle attività, in prefigurazione di una base da ricostruire fondata sulla responsabilità e la solidarietà del singolo che si propaga per recuperare senso collettivo globale. La cooperazione a distanza annulla lo spazio e stabilisce l’ordinarietà di un tempo che diventa esso stesso evento, la cui singolarità sta nell’approccio alla collaborazione intesa a sviluppare metodi nuovi per far fronte ad emergenze globali. La cifra identificativa di globale non si esaurisce nell’incontro, bensì, reagisce in modo creativo-produttivo e attraverso la collaborazione tecnica svolge il ruolo di anticipatore per altri sistemi organizzativi e produttivi. Un modello per la produzione di beni e servizi che oltre a rispondere nell’immediato alle emergenze, costringe ad un ripensamento sull’assenza dell’azione di coordinamento e di adesione ai principi dell’economia circolare e della resilienza dei sistemi. Il cambio di passo richiede la riflessione sulla natura e l’applicazione dell’innovazione, nonché sulla capacità di integrazione nella tecnologia dei saperi umanistici che introducono, nel man-machine relationship, la collaborazione che confluisce nella collaborative industry. Non esiste una vera e propria dipendenza dalla tecnologia: si scopre, in tempi di emergenza, una rinnovata collaborazione tra macchine e uomo; il man-machine-relationship trova oggi nella macchina il conforto necessario per affrontare l’imprevedibile.
Design e modi differenti delle tecnologie del fare
Maria Antonietta, Sbordone
;Gabriele, Pontillo
2020
Abstract
La connotazione della nostra epoca è l’emergenza che, da un lato, è immediatamente interrelata all’impatto delle attività dell’uomo e direttamente o reciprocamente all’avanzamento tecnico-scientifico; dall’altro, apre nuove prospettive congruenti alle diverse ipotesi di impegno socio-economico. La discontinuità del prodursi di eventi introduce un concetto nuovo di tempo: la diversità tra l’intempestività del tempo vissuto riflette la concezione di un tempo lineare, mentre la tempestività produce eventi singolari che determinano forti discontinuità nella dinamica lineare, realizzando una concentrazione e una connotazione del tempo assoluto. In breve: un’emergenza. Questo fenomeno produce un’attenzione diffusa a tutte le sfere delle attività, in prefigurazione di una base da ricostruire fondata sulla responsabilità e la solidarietà del singolo che si propaga per recuperare senso collettivo globale. La cooperazione a distanza annulla lo spazio e stabilisce l’ordinarietà di un tempo che diventa esso stesso evento, la cui singolarità sta nell’approccio alla collaborazione intesa a sviluppare metodi nuovi per far fronte ad emergenze globali. La cifra identificativa di globale non si esaurisce nell’incontro, bensì, reagisce in modo creativo-produttivo e attraverso la collaborazione tecnica svolge il ruolo di anticipatore per altri sistemi organizzativi e produttivi. Un modello per la produzione di beni e servizi che oltre a rispondere nell’immediato alle emergenze, costringe ad un ripensamento sull’assenza dell’azione di coordinamento e di adesione ai principi dell’economia circolare e della resilienza dei sistemi. Il cambio di passo richiede la riflessione sulla natura e l’applicazione dell’innovazione, nonché sulla capacità di integrazione nella tecnologia dei saperi umanistici che introducono, nel man-machine relationship, la collaborazione che confluisce nella collaborative industry. Non esiste una vera e propria dipendenza dalla tecnologia: si scopre, in tempi di emergenza, una rinnovata collaborazione tra macchine e uomo; il man-machine-relationship trova oggi nella macchina il conforto necessario per affrontare l’imprevedibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.