In questo lavoro, Angelo Volpe mette in luce, fondamentalmente, i limiti epistemologici della frenologia, esaminando l’ampia questione del meccanicismo ed evidenziando, nel contempo, come la frenologia sia stata il punto più in basso in cui è caduto il meccanicismo stesso: se sul versante neurofisiologico l’importante contributo di Franz Joseph Gall – noto come il padre fondatore della frenologia – alla messa a punto di una teoria delle localizzazioni cerebrali è oramai universalmente riconosciuto, risulta invece assai discutibile il suo progetto di definizione di una psicologia della personalità e delle differenze individuali mediante il metodo semeiotico dell’indagine cranioscopica. Gall predispose, al riguardo, una peculiare tassonomia di facoltà individuali, ciascuna delle quali ineriva a diversi organi mentali, relativi a un dominio specifico, localizzabili a livello corticale ed esternamente rilevabili mediante l’osservazione o la palpazione di corrispondenti aree del cranio, ed ebbe infine l’ambizione di inferire da tale tassonomia la personalità di questo o di quell’individuo. Ebbene, in questo lavoro Angelo Volpe si cimenta in un’analisi in termini di sociologia della conoscenza, e spiega che affermare che la personalità di un individuo derivi esclusivamente da talune facoltà localizzabili a livello corticale sia non solo estremamente riduttivo ma, a volte, persino pernicioso.

La coda non dimostra l’esistenza del cane: i limiti epistemologici della frenologia

Angelo Volpe
2020

Abstract

In questo lavoro, Angelo Volpe mette in luce, fondamentalmente, i limiti epistemologici della frenologia, esaminando l’ampia questione del meccanicismo ed evidenziando, nel contempo, come la frenologia sia stata il punto più in basso in cui è caduto il meccanicismo stesso: se sul versante neurofisiologico l’importante contributo di Franz Joseph Gall – noto come il padre fondatore della frenologia – alla messa a punto di una teoria delle localizzazioni cerebrali è oramai universalmente riconosciuto, risulta invece assai discutibile il suo progetto di definizione di una psicologia della personalità e delle differenze individuali mediante il metodo semeiotico dell’indagine cranioscopica. Gall predispose, al riguardo, una peculiare tassonomia di facoltà individuali, ciascuna delle quali ineriva a diversi organi mentali, relativi a un dominio specifico, localizzabili a livello corticale ed esternamente rilevabili mediante l’osservazione o la palpazione di corrispondenti aree del cranio, ed ebbe infine l’ambizione di inferire da tale tassonomia la personalità di questo o di quell’individuo. Ebbene, in questo lavoro Angelo Volpe si cimenta in un’analisi in termini di sociologia della conoscenza, e spiega che affermare che la personalità di un individuo derivi esclusivamente da talune facoltà localizzabili a livello corticale sia non solo estremamente riduttivo ma, a volte, persino pernicioso.
2020
Volpe, Angelo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/438827
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