Relazioni da abitare Il ruolo dell’architettura degli interni nella contemporaneità è quello di mettere a sistema i vari livelli della cultura del progetto non semplicemente accostandoli ma cercando di mettere in luce un senso più intimo e profondo che giustifica la relazione dell’uomo con il suo intorno. La XXII Triennale di Milano 2019 dal titolo “Broken Nature: design takes on human survival” ha stimolato la ricerca, svolta nel corso di Interior design, a sviluppare il tema della “dimora dell’anima come rifugio nella natura” per acuire una maggiore consapevolezza e sensibilità dell’uomo per una migliore futura convivenza col pianeta, attraverso tre tipologie dell’abitare: sull’albero, galleggiante e ipogea. Se l’interno non è un semplice approfondimento dell’architettura, ma rappresenta un contributo necessario e fondativo alla base della progettazione, i cui confini diventano sempre piu osmotici tra interno ed esterno, tra uomo e natura, tra architettura e paesaggio, allora questa dialettica evidenzia il valore dell’immensità interiore che si rapporta con la bellezza della natura. Decifrare l’anima di un luogo percependone l’essenza, significa condurre l’abitante su un piano più spirituale e intuitivo, educandone la sensibilità verso la riappropriazione dei valori di appartenenza dell’uomo alla natura come rimedio al diffuso malessere delle città. L’obiettivo mira ad evidenziare il valore del connubio tra architettura e psicoanalisi in quanto entrambe si occupano della relazione dentro-fuori, interiorità-esteriorità e corpo-mente.

Relazioni da abitare

Marco Borrelli
2020

Abstract

Relazioni da abitare Il ruolo dell’architettura degli interni nella contemporaneità è quello di mettere a sistema i vari livelli della cultura del progetto non semplicemente accostandoli ma cercando di mettere in luce un senso più intimo e profondo che giustifica la relazione dell’uomo con il suo intorno. La XXII Triennale di Milano 2019 dal titolo “Broken Nature: design takes on human survival” ha stimolato la ricerca, svolta nel corso di Interior design, a sviluppare il tema della “dimora dell’anima come rifugio nella natura” per acuire una maggiore consapevolezza e sensibilità dell’uomo per una migliore futura convivenza col pianeta, attraverso tre tipologie dell’abitare: sull’albero, galleggiante e ipogea. Se l’interno non è un semplice approfondimento dell’architettura, ma rappresenta un contributo necessario e fondativo alla base della progettazione, i cui confini diventano sempre piu osmotici tra interno ed esterno, tra uomo e natura, tra architettura e paesaggio, allora questa dialettica evidenzia il valore dell’immensità interiore che si rapporta con la bellezza della natura. Decifrare l’anima di un luogo percependone l’essenza, significa condurre l’abitante su un piano più spirituale e intuitivo, educandone la sensibilità verso la riappropriazione dei valori di appartenenza dell’uomo alla natura come rimedio al diffuso malessere delle città. L’obiettivo mira ad evidenziare il valore del connubio tra architettura e psicoanalisi in quanto entrambe si occupano della relazione dentro-fuori, interiorità-esteriorità e corpo-mente.
2020
Borrelli, Marco
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/426078
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