Graphic representation of the territory and visual code in Claude Chappe’s optical telegraphy project | Rappresentazione grafica del territorio e codice visivo nel progetto di telegrafia ottica di Claude Chappe

The visual messages transmission determines, therefore, a visual ray system — or rather, of observation directions — along which the encrypted message traveled. The correct transmission depended on both the ability of operators to encode-decode the message from the absence of visual disturbances and, in a different way, could hinder reception or interrupt the line. In this sense, the obstacles could depend on the sites peculiar climatic conditions (predisposition to rainy and/or foggy conditions or to reflection and/or irradiation) but also from design errors (for example, excessive angle inclination between consecutive positions and/or bad telegraph insulation on the horizon). The correct encrypted message transmission and reception therefore depended on the absence of these obstructions, which could be avoided or reduced by placing the telegraphic stations in sites as appropriate to optical communication. In order to communicate in code Chappe conceived a visual system of signs to associate with the multiple positions that the two vertical arms assumed by combining with those of the horizontal arm. The first code, Chappe conceived, combined with each combination a letter of the alphabet or a number (1 to 10). Compared to the vertical support, the controller could take three positions following a rotation of 90°, 45° or 0°. Similarly, the two indicators could be formed with angles of 90° or overlap regulator to its.

La trasmissione dei messaggi visivi determinava, dunque, un sistema di raggi visuali — ossia di direzioni di osservazione — lungo cui viaggiava il messaggio cifrato. La corretta trasmissione dipendeva sia dalla capacità degli operatori di codificare-decodificare il messaggio sia dall'assenza di disturbi visivi che, in diverso modo, potevano ostacolare la ricezione oppure interrompere la linea. In tal senso, gli ostacoli potevano dipendere dalle peculiari condizioni climatiche dei luoghi (predisposizione a stati piovosi e/o nebbiosi oppure a fenomeni di riflessione e/o irraggiamento) ma anche da errori progettuali (ad esempio, eccessivo angolo di inclinazione fra postazioni consecutive e/o cattivo isolamento del telegrafo sull'orizzonte). La corretta trasmissione e ricezione del messaggio cifrato dipendeva, dunque, dall'assenza di questi intralci, che potevano essere evitati o ridotti ponendo le stazioni telegrafiche in siti quanto più adeguati alla comunicazione ottica. Per comunicare in codice Chappe concepì un sistema visivo di segni da associare alle molteplici posizioni che i due bracci verticali assumevano combinandosi con quelle del braccio orizzontale. Il primo codice, che Chappe ideò, associava a ogni combinazione una lettera dell’alfabeto o un numero (da 1 a 10). Rispetto al sostegno verticale, il regolatore poteva assumere tre posizioni a seguito di una rotazione di 90°, 45° o 0°. Analogamente, i due indicatori potevano formare con il regolatore angoli di 90° oppure sovrapporsi ad esso. Restituendo graficamente il codice, le diverse combinazioni erano generate dall’applicazione geometrica di simmetrie bilaterali ad asse verticale e/o orizzontale. Tuttavia questo codice, seppure pensato per essere ben visibile e molto semplice nella decifrazione a distanza dei segni visivi, risultò lento e non privo di errori al punto da essere perfezionato da Chappe attraverso non pochi tentativi.