Il contributo intende affrontare la complessa e assai dibattuta questione della possibile più antica attestazione di Kore sui documenti in Lineare B di Tebe (fine del XIII sec. a.C). Nell’interpretazione degli autori del corpus tebano, la figura della fanciulla (ko-wa) interviene in una serie di tavolette (Fq) relative alla preparazione e allo svolgimento di un banchetto sacro celebrato in onore di una ipotizzata “triade divina” composta da Demetra (ma-ka), Zeus “protettore dei frutti” (o-po-re-i) e Kore, cui vengono tributate offerte di grano e farina. Sebbene una serie di riflessioni linguistiche specifiche sull’uno o sull’altro termine abbiano messo in dubbio l’interpretazione in senso religioso del set di tavolette in questione, recenti studi hanno apportato alla complessa questione nuovi spunti per una comprensione globale di esso. Tra questi, la partecipazione al suddetto banchetto sacro di sacerdoti e sacerdotesse designati con titoli cultuali derivanti da zoonimi che solevano partecipare in processione, mascherati, a danze mimetiche che richiamavano il comportamento, l’andamento e la voce degli animali di cui portavano il nome, a sancire una lettura in senso cerimoniale dei documenti in oggetto.

La prima volta di Kore? L’attestazione della ‘Fanciulla’ nei documenti micenei nel suo contesto cerimoniale

CIVITILLO MATILDE
2018

Abstract

Il contributo intende affrontare la complessa e assai dibattuta questione della possibile più antica attestazione di Kore sui documenti in Lineare B di Tebe (fine del XIII sec. a.C). Nell’interpretazione degli autori del corpus tebano, la figura della fanciulla (ko-wa) interviene in una serie di tavolette (Fq) relative alla preparazione e allo svolgimento di un banchetto sacro celebrato in onore di una ipotizzata “triade divina” composta da Demetra (ma-ka), Zeus “protettore dei frutti” (o-po-re-i) e Kore, cui vengono tributate offerte di grano e farina. Sebbene una serie di riflessioni linguistiche specifiche sull’uno o sull’altro termine abbiano messo in dubbio l’interpretazione in senso religioso del set di tavolette in questione, recenti studi hanno apportato alla complessa questione nuovi spunti per una comprensione globale di esso. Tra questi, la partecipazione al suddetto banchetto sacro di sacerdoti e sacerdotesse designati con titoli cultuali derivanti da zoonimi che solevano partecipare in processione, mascherati, a danze mimetiche che richiamavano il comportamento, l’andamento e la voce degli animali di cui portavano il nome, a sancire una lettura in senso cerimoniale dei documenti in oggetto.
2018
Civitillo, Matilde
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/420506
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