Il saggio illustra alcune delle metodologie del design making, attraverso un’indagine laboratoriale che usa, come strumenti della ricerca, le attrezzature e i materiali affini al settore scientifico della biologia. Al confine tra programma e imprevisto, metodologia e libera sperimentazione, il design non si preoccupa solo di realizzare oggetti finiti e industrializzabili, ma esplora mondi, inventando pratiche di progettazione condivisa e nuove manipolazioni della materia. Il paradigma produttivo si trasforma da una vecchia concezione di prodotto industriale verso un nuovo orizzonte di manifattura vivente. Le possibilità offerte dalle più recenti tecnologie di lavorare con organismi in grado di evolversi secondo una propria natura, insieme a una serie di sperimentazioni pilota nel campo della biologia sintetica e della medicina rigenerativa, conducono a nuove frontiere finora considerate inesplorabili. In questa direzione, la ricerca ha esplorato le nuove pratiche della DIY Biology strettamente connesse al settore della microbiologia e dell’ingegneria delle macchine, in relazione alla loro possibile applicazione nei processi di stampa 3D. L’esito della ricerca ha condotto all’elaborazione di protocolli produttivi al confine tra tecniche di 3Dprinting e bioprinting, attraverso l’adozione di organismi viventi come funghi, muschi, cellulosa microbica.

Sul metodo. Un’indagine laboratoriale tra design e biologia

Chiara Scarpitti
2018

Abstract

Il saggio illustra alcune delle metodologie del design making, attraverso un’indagine laboratoriale che usa, come strumenti della ricerca, le attrezzature e i materiali affini al settore scientifico della biologia. Al confine tra programma e imprevisto, metodologia e libera sperimentazione, il design non si preoccupa solo di realizzare oggetti finiti e industrializzabili, ma esplora mondi, inventando pratiche di progettazione condivisa e nuove manipolazioni della materia. Il paradigma produttivo si trasforma da una vecchia concezione di prodotto industriale verso un nuovo orizzonte di manifattura vivente. Le possibilità offerte dalle più recenti tecnologie di lavorare con organismi in grado di evolversi secondo una propria natura, insieme a una serie di sperimentazioni pilota nel campo della biologia sintetica e della medicina rigenerativa, conducono a nuove frontiere finora considerate inesplorabili. In questa direzione, la ricerca ha esplorato le nuove pratiche della DIY Biology strettamente connesse al settore della microbiologia e dell’ingegneria delle macchine, in relazione alla loro possibile applicazione nei processi di stampa 3D. L’esito della ricerca ha condotto all’elaborazione di protocolli produttivi al confine tra tecniche di 3Dprinting e bioprinting, attraverso l’adozione di organismi viventi come funghi, muschi, cellulosa microbica.
2018
Scarpitti, Chiara
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/414602
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