La necessità di approvare un disegno di legge che risolva, una volta e per tutte, la diatriba riguardante il riconoscimento di un’adeguata remunerazione per i medici che hanno frequentato una scuola di specializzazione tra il 1978 e il 2006 trae origine dalla circostanza che sono ormai oltre vent’anni che lo Stato italiano è stato coinvolto in un contenzioso di dimensioni enormi su tale materia (sarebbero, infatti, oltre centodiecimila i medici che avrebbero diritto ad esser indennizzati per non aver riscosso un’adeguata remunerazione durante il proprio corso di formazione specialistica). Della questione si è recentemente occupata la Suprema Corte (cfr. Cass., Sez. Unite, 31 luglio 2018 n. 20348), la quale a seguito anche di una recente pronuncia della Corte di Giustizia Europea, ha finalmente chiarito i principi di diritto che seguono: «qualsiasi formazione come medico specialista iniziata nel corso dell’anno 1982 e proseguita fino all’anno 1990 dev’essere oggetto di remunerazione adeguata, ai sensi dell’allegato della direttiva 75/363/ CEE, come modificata dalla direttiva 82/76/CEE; tale obbligo non dipende dall’adozione, da parte dello Stato membro, di misure di trasposizione della direttiva 82/76/CEE; una remunerazione adeguata, ai sensi del citato allegato, per la formazione dei medici specialisti iniziata nel corso dell’anno 1982 e proseguita fino all’anno 1990 deve essere corrisposta per il periodo di tale formazione a partire dal 1° gennaio 1983 e fino alla conclusione della formazione stessa».Dalla puntualizzazione dei predetti principi risulta definitivamente fondata la pretesa risarcitoria di quei medici che avevano già intrapreso azioni legali per l’inadempimento dello Stato italiano e di quelli per i quali la relativa azione, a tutt’oggi, non si è ancora prescritta.
WORKING PAPER: VOLUME 5, MEDICI SPECIALIZZANDI E RESPONSABILITA' DELLO STATO: UNA QUERELLE CHE, FORSE, VOLGE AL TERMINE
PAOLO TORTORANO
2019
Abstract
La necessità di approvare un disegno di legge che risolva, una volta e per tutte, la diatriba riguardante il riconoscimento di un’adeguata remunerazione per i medici che hanno frequentato una scuola di specializzazione tra il 1978 e il 2006 trae origine dalla circostanza che sono ormai oltre vent’anni che lo Stato italiano è stato coinvolto in un contenzioso di dimensioni enormi su tale materia (sarebbero, infatti, oltre centodiecimila i medici che avrebbero diritto ad esser indennizzati per non aver riscosso un’adeguata remunerazione durante il proprio corso di formazione specialistica). Della questione si è recentemente occupata la Suprema Corte (cfr. Cass., Sez. Unite, 31 luglio 2018 n. 20348), la quale a seguito anche di una recente pronuncia della Corte di Giustizia Europea, ha finalmente chiarito i principi di diritto che seguono: «qualsiasi formazione come medico specialista iniziata nel corso dell’anno 1982 e proseguita fino all’anno 1990 dev’essere oggetto di remunerazione adeguata, ai sensi dell’allegato della direttiva 75/363/ CEE, come modificata dalla direttiva 82/76/CEE; tale obbligo non dipende dall’adozione, da parte dello Stato membro, di misure di trasposizione della direttiva 82/76/CEE; una remunerazione adeguata, ai sensi del citato allegato, per la formazione dei medici specialisti iniziata nel corso dell’anno 1982 e proseguita fino all’anno 1990 deve essere corrisposta per il periodo di tale formazione a partire dal 1° gennaio 1983 e fino alla conclusione della formazione stessa».Dalla puntualizzazione dei predetti principi risulta definitivamente fondata la pretesa risarcitoria di quei medici che avevano già intrapreso azioni legali per l’inadempimento dello Stato italiano e di quelli per i quali la relativa azione, a tutt’oggi, non si è ancora prescritta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.