Il saggio, partendo dall’analisi dell’articolata fisionomia di Casolla che fino al Settecento costituiva uno dei sei quartieri dello stato di Caserta, analizza dal punto di vista storico la nascita e lo sviluppo della manifattura della colla forte. Se in una prima fase è presumibile che la lavorazione avvenisse in condizioni provvisorie e i fogli di colla si esiccassero in ambienti provvisori, con l’incremento di tali attività furono razionalizzati i processi produttivi e si sviluppò una precisa distribuzione degli spazi di lavoro col conseguente adeguamento delle strutture preesistenti. Alla fine del Settecento, accanto ai tradizionali sistemi agricoli legati alle coltivazioni di uliveti e vigneti, andava affermandosi a Casolla un modello industriale diffuso che investe l’intera popolazione. Tipica espressione di un’architettura del lavoro nel suo complesso completamente integrata al nucleo residenziale originario, la collera assumeva la fisionomia di vera e propria fabbrica solo nella parte alta dell’edificio caratterizzata da un corpo aggiunto, particolarmente sviluppato in altezza, coperto da tetto a falde e con aperture strette e allungate prive di serramenti, ravvicinate tra loro.

All’ombra di Casertavecchia: palazzi e collère nel tessuto urbano di Casolla

Francesca Castanò
2018

Abstract

Il saggio, partendo dall’analisi dell’articolata fisionomia di Casolla che fino al Settecento costituiva uno dei sei quartieri dello stato di Caserta, analizza dal punto di vista storico la nascita e lo sviluppo della manifattura della colla forte. Se in una prima fase è presumibile che la lavorazione avvenisse in condizioni provvisorie e i fogli di colla si esiccassero in ambienti provvisori, con l’incremento di tali attività furono razionalizzati i processi produttivi e si sviluppò una precisa distribuzione degli spazi di lavoro col conseguente adeguamento delle strutture preesistenti. Alla fine del Settecento, accanto ai tradizionali sistemi agricoli legati alle coltivazioni di uliveti e vigneti, andava affermandosi a Casolla un modello industriale diffuso che investe l’intera popolazione. Tipica espressione di un’architettura del lavoro nel suo complesso completamente integrata al nucleo residenziale originario, la collera assumeva la fisionomia di vera e propria fabbrica solo nella parte alta dell’edificio caratterizzata da un corpo aggiunto, particolarmente sviluppato in altezza, coperto da tetto a falde e con aperture strette e allungate prive di serramenti, ravvicinate tra loro.
2018
Castano', Francesca
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