Nello scritto, guardando al contenuto dei diritti fondamentali (cose materiali e immateriali essenziali a un'esistenza umana degna di questo nome), si rileva che appaiono costituzionalizzate, quali virtù sociali di rilievo giuridico, non solo la giustizia come dovere di dare a ciascuno ciò che gli spetta in quanto persona, ma anche la misericordia, nel suo significato etimologico e nel suo nucleo umano, del dare il cuore ai miseri (miseris cor dare), del prenderli a cuore, assicurando loro i beni essenziali della vita e i mezzi per poterli conseguire, secondo la loro peculiare personalità, con libertà e responsabilità. Di fronte alla grave e crescente diffusione in Italia, come in Europa e nel mondo, della povertà in forme vecchie e nuove ed in particolare in quelle connesse con la mancanza non solo dei beni indispensabili per vivere degnamente ma anche degli strumenti necessari per procurarseli primo fra tutti il lavoro, nello scritto si evidenzia come quei doveri originari svelino la loro attualità e l'indefettibile cogenza impegnando la Repubblica, nelle sue componenti istituzionali e sociali a garantire la titolarità e l'effettivo esercizio dei diritti fondamentali a tutti e a ciascuno e a debellare le povertà. Allo Stato, titolare del dovere primario di giustizia e di misericordia e al terzo settore, in tutte le sue molteplici e multiformi articolazioni, retto dal principio di solidarietà, sembra affiancarsi oggi, nella realizzazione del bene comune e per esso dei diritti e doveri fondamentali, anche il mondo economico e finanziario in molteplici forme: società benefit, imprese sociali con possibilità di remunerazione del capitale privato investito; investimenti ad impatto sociale. Il fenomeno dell'impact investment (e, all'interno di questo, dei social impact bond) appare il più rilevante per il cambio di paradigma che lo contraddistingue: orientare i processi economici verso impatti sociali positivi misurabili e verso sviluppo, innovazione, inclusione sociale, contenimento ed efficientizzazione della spesa pubblica. In questo contesto nello scritto si prospetta come necessaria per contrastare e debellare le povertà la collaborazione-compenetrazione di tutte le componenti del sistema, compresa la finanza di impatto sociale. E si prospettano, come ancor più necessarie, una politica e un'amministrazione che, nel porre al primo posto la lotta radicale alle povertà, sappiano attrarre e favorire investimenti ad impatto sociale in iniziative economico-sociali, di beneficio comune, con rilevanti effetti occupazionali, ambientali e di sviluppo e diffusione su larga scala dell'imprenditorialità (anche in collegamento con la sharing economy e la gestione dei beni comuni), svolgendo la funzione di regia e di governance dei molteplici attori impegnati e concorrendo a trasformare i poveri da problema sociale in artefici di sviluppo.

Misericordia e giustizia nell'amministrazione dello sviluppo e nell'economia e finanza di impatto sociale

Lucio Iannotta
2017

Abstract

Nello scritto, guardando al contenuto dei diritti fondamentali (cose materiali e immateriali essenziali a un'esistenza umana degna di questo nome), si rileva che appaiono costituzionalizzate, quali virtù sociali di rilievo giuridico, non solo la giustizia come dovere di dare a ciascuno ciò che gli spetta in quanto persona, ma anche la misericordia, nel suo significato etimologico e nel suo nucleo umano, del dare il cuore ai miseri (miseris cor dare), del prenderli a cuore, assicurando loro i beni essenziali della vita e i mezzi per poterli conseguire, secondo la loro peculiare personalità, con libertà e responsabilità. Di fronte alla grave e crescente diffusione in Italia, come in Europa e nel mondo, della povertà in forme vecchie e nuove ed in particolare in quelle connesse con la mancanza non solo dei beni indispensabili per vivere degnamente ma anche degli strumenti necessari per procurarseli primo fra tutti il lavoro, nello scritto si evidenzia come quei doveri originari svelino la loro attualità e l'indefettibile cogenza impegnando la Repubblica, nelle sue componenti istituzionali e sociali a garantire la titolarità e l'effettivo esercizio dei diritti fondamentali a tutti e a ciascuno e a debellare le povertà. Allo Stato, titolare del dovere primario di giustizia e di misericordia e al terzo settore, in tutte le sue molteplici e multiformi articolazioni, retto dal principio di solidarietà, sembra affiancarsi oggi, nella realizzazione del bene comune e per esso dei diritti e doveri fondamentali, anche il mondo economico e finanziario in molteplici forme: società benefit, imprese sociali con possibilità di remunerazione del capitale privato investito; investimenti ad impatto sociale. Il fenomeno dell'impact investment (e, all'interno di questo, dei social impact bond) appare il più rilevante per il cambio di paradigma che lo contraddistingue: orientare i processi economici verso impatti sociali positivi misurabili e verso sviluppo, innovazione, inclusione sociale, contenimento ed efficientizzazione della spesa pubblica. In questo contesto nello scritto si prospetta come necessaria per contrastare e debellare le povertà la collaborazione-compenetrazione di tutte le componenti del sistema, compresa la finanza di impatto sociale. E si prospettano, come ancor più necessarie, una politica e un'amministrazione che, nel porre al primo posto la lotta radicale alle povertà, sappiano attrarre e favorire investimenti ad impatto sociale in iniziative economico-sociali, di beneficio comune, con rilevanti effetti occupazionali, ambientali e di sviluppo e diffusione su larga scala dell'imprenditorialità (anche in collegamento con la sharing economy e la gestione dei beni comuni), svolgendo la funzione di regia e di governance dei molteplici attori impegnati e concorrendo a trasformare i poveri da problema sociale in artefici di sviluppo.
2017
Iannotta, Lucio
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