Il fenomeno di Internet rappresenta una realtà in incessante crescita, fonte di straordinarie modificazioni nei più disparati settori della vita umana. In tale processo, un posto di rilievo assoluto spetta al cosiddetto e-business finanziario, il cui vantaggio nei confronti di qualsiasi attività commerciale in rete dipende non solo dall’intangibilità dell’oggetto delle prestazioni, ma anche dall’informatizzazione di base e dai sistemi di interconnessione che già caratterizzano il settore dell’intermediazione. E’ certo, comunque, che il ritmo di crescita e diffusione del commercio elettronico, e delle attività di e- banking in generale, non ha raggiunto i livelli sperati. Per ottenere tassi di crescita paragonabili alle aspettative, è necessario che si diffonda sempre più, tra i potenziali utenti, la confidenza e la consapevolezza circa le condizioni di sicurezza delle loro transazioni in Internet. L’E-banking, infatti, non schiude solo sorti progressive in termini di creazione di valore, ma apre anche la strada a maggiori rischi in termini di integrità, aumentando le possibilità di frodi. Le frodi perpetrate a danno dei risparmiatori hanno trovato in Internet uno strumento potenzialmente idoneo alla loro diffusione. Ciò anche in relazione all’impossibilità oggettiva per gli organi di vigilanza di monitorare le migliaia di siti, di link, di newsletter, news group e soprattutto di accertare chi effettivamente utilizza il sito [21]. Il presente lavoro mira ad occuparsi della determinazione e della valutazione dell’entità del “Rischio di frode” da parte di un Istituto creditizio, sarà quindi esclusa dalla trattazione la problematica delle incriminazioni che vedono gli operatori finanziari come potenziali soggetti attivi.

Un’analisi del rischio di frode connesso al fenomeno di E-banking

VENTRE V
2004

Abstract

Il fenomeno di Internet rappresenta una realtà in incessante crescita, fonte di straordinarie modificazioni nei più disparati settori della vita umana. In tale processo, un posto di rilievo assoluto spetta al cosiddetto e-business finanziario, il cui vantaggio nei confronti di qualsiasi attività commerciale in rete dipende non solo dall’intangibilità dell’oggetto delle prestazioni, ma anche dall’informatizzazione di base e dai sistemi di interconnessione che già caratterizzano il settore dell’intermediazione. E’ certo, comunque, che il ritmo di crescita e diffusione del commercio elettronico, e delle attività di e- banking in generale, non ha raggiunto i livelli sperati. Per ottenere tassi di crescita paragonabili alle aspettative, è necessario che si diffonda sempre più, tra i potenziali utenti, la confidenza e la consapevolezza circa le condizioni di sicurezza delle loro transazioni in Internet. L’E-banking, infatti, non schiude solo sorti progressive in termini di creazione di valore, ma apre anche la strada a maggiori rischi in termini di integrità, aumentando le possibilità di frodi. Le frodi perpetrate a danno dei risparmiatori hanno trovato in Internet uno strumento potenzialmente idoneo alla loro diffusione. Ciò anche in relazione all’impossibilità oggettiva per gli organi di vigilanza di monitorare le migliaia di siti, di link, di newsletter, news group e soprattutto di accertare chi effettivamente utilizza il sito [21]. Il presente lavoro mira ad occuparsi della determinazione e della valutazione dell’entità del “Rischio di frode” da parte di un Istituto creditizio, sarà quindi esclusa dalla trattazione la problematica delle incriminazioni che vedono gli operatori finanziari come potenziali soggetti attivi.
2004
A., Molinari; Ventre, V
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