Ci sono almeno tre valide motivazioni che rendono il tema del recupero dell’edilizia residenziale pubblica del novecento particolarmente attuale. Da un lato perché lavorare sull’esistente (magari densificandone e migliorando i contesti) è una giusta modalità per il contenimento del consumo di suolo, perché è indispensabile porre un argine alla (spesso) rapida obsolescenza di quell’ampia parte del nostro recente patrimonio edilizio residenziale realizzato con tecniche di basso costo e, infine, perché può favorire il miglioramento della qualità abitativa, ambientale e prestazionale delle residenze e degli ambiti. Il quadro attuale dell’edilizia residenziale pubblica vede, contrariamente alle oggettive necessità, una cronica mancanza di manutenzione e il progressivo e inesorabile invecchiamento in molti casi anche precoce delle architetture e dei contesti, fatti che non sembrano interessare molto la collettività e ancor di meno l’amministrazione pubblica che non riesce a dare la dovuta centralità al problema nell’ambito delle proprie politiche edilizie. Qualità edilizia e abitativa, risanamento del patrimonio edilizio esistente, miglioramento (ambientale) dei contesti, non sono temi fondanti per l’agenda politica italiana, contrariamente a quanto accade in Europa, e soffrono di una cronica mancanza di fondi e di risorse. Per quanto si tratti di una ricerca di carattere universitario, è doveroso premettere che l’insieme degli interventi previsto è fondato sull’aderenza alla realtà normativa, alle previsioni di piano e alle reali condizioni del complesso e dei contesti, opportunamente indagati. L’adeguamento, la trasformazione ed espansione del quartiere prevede, quindi, alcuni interventi “ammissibili”, organizzati in due diverse scale di dettaglio. Interventi alla scala dell’edificio e alla scala del “paesaggio” urbano. Si ritiene opportuno sottolineare, in questo modo, la necessità di operare un superamento della logica dell’intervento urbano, inteso esclusivamente come progetto di sole forme, di pieni e vuoti in “pietra e cemento”, includendo nei termini del progetto anche una strettissima integrazione paritaria della componente biologica vegetale, troppo spesso marginalizzata ad una semplice condizione accessoria del progetto. Non è questo più il tempo, vista la modificazione delle condizioni ambientali e climatiche e considerato l’avanzamento del sapere sui temi dell’energia e della gestione delle risorse, di trascurare il progetto del paesaggio e del verde; è quindi il momento di ripensare il progetto urbano come progetto di un “paesaggio” urbano in cui il costruito ed il verde raggiungano un punto di equilibrio (nei pesi e nelle modalità e tecniche progettuali) che favorisca il miglioramento della qualità abitativa delle residenze e dei contesti. English abstract There are at least three important reasons which make the plot of the recovery of public housing of the ‘900th particularly alive. From one side, the reason depends on working on the real (maybe making bigger and better the contests) it is a right way to the containment of the soil consumption; to another side, it puts a limit to a (often) fast obsolescence of that part of our recent residential property heritage made by low cost techniques and, in the end, because it can increase the environmental, and performance living quality of the houses and their ambits. Nowadays, the picture of the public residential building is characterized, opposite to the objective needs, by a chronicle lack of maintenance and the progressive and premature aging of the architectures and the contests. So the necessary updates for the popular building of the ‘900th (typological, distributive, functional and technological adjustment, planimetric completion, insertion of equipment, landscape and environmental integration) often remain at the state of studies and university researches without having the result of the realization. The district named UNRRA CASAS, subject of this research, is a real example of this particular Italian and southern condition. Underlining the details of the project UNRRA CASAS in Europa Street A zone , and on the adjacent B zone for the finishing of the ex-vegetable market zone, we can see the following interventions: - The elimination of the asphalt plate where the district and the ex-market area are placed; - Putting again the green area (urban parks) intended as a new background for the city; - Preservation of the original intervention of 1958 and knocking down of the three volumes later added, building a parking system for this district on the southern edge of the area.

Quartiere UNRRA CASAS viale Europa , Aversa. Rivitalizzazione di un paesaggio urbano

Marino Borrelli
2017

Abstract

Ci sono almeno tre valide motivazioni che rendono il tema del recupero dell’edilizia residenziale pubblica del novecento particolarmente attuale. Da un lato perché lavorare sull’esistente (magari densificandone e migliorando i contesti) è una giusta modalità per il contenimento del consumo di suolo, perché è indispensabile porre un argine alla (spesso) rapida obsolescenza di quell’ampia parte del nostro recente patrimonio edilizio residenziale realizzato con tecniche di basso costo e, infine, perché può favorire il miglioramento della qualità abitativa, ambientale e prestazionale delle residenze e degli ambiti. Il quadro attuale dell’edilizia residenziale pubblica vede, contrariamente alle oggettive necessità, una cronica mancanza di manutenzione e il progressivo e inesorabile invecchiamento in molti casi anche precoce delle architetture e dei contesti, fatti che non sembrano interessare molto la collettività e ancor di meno l’amministrazione pubblica che non riesce a dare la dovuta centralità al problema nell’ambito delle proprie politiche edilizie. Qualità edilizia e abitativa, risanamento del patrimonio edilizio esistente, miglioramento (ambientale) dei contesti, non sono temi fondanti per l’agenda politica italiana, contrariamente a quanto accade in Europa, e soffrono di una cronica mancanza di fondi e di risorse. Per quanto si tratti di una ricerca di carattere universitario, è doveroso premettere che l’insieme degli interventi previsto è fondato sull’aderenza alla realtà normativa, alle previsioni di piano e alle reali condizioni del complesso e dei contesti, opportunamente indagati. L’adeguamento, la trasformazione ed espansione del quartiere prevede, quindi, alcuni interventi “ammissibili”, organizzati in due diverse scale di dettaglio. Interventi alla scala dell’edificio e alla scala del “paesaggio” urbano. Si ritiene opportuno sottolineare, in questo modo, la necessità di operare un superamento della logica dell’intervento urbano, inteso esclusivamente come progetto di sole forme, di pieni e vuoti in “pietra e cemento”, includendo nei termini del progetto anche una strettissima integrazione paritaria della componente biologica vegetale, troppo spesso marginalizzata ad una semplice condizione accessoria del progetto. Non è questo più il tempo, vista la modificazione delle condizioni ambientali e climatiche e considerato l’avanzamento del sapere sui temi dell’energia e della gestione delle risorse, di trascurare il progetto del paesaggio e del verde; è quindi il momento di ripensare il progetto urbano come progetto di un “paesaggio” urbano in cui il costruito ed il verde raggiungano un punto di equilibrio (nei pesi e nelle modalità e tecniche progettuali) che favorisca il miglioramento della qualità abitativa delle residenze e dei contesti. English abstract There are at least three important reasons which make the plot of the recovery of public housing of the ‘900th particularly alive. From one side, the reason depends on working on the real (maybe making bigger and better the contests) it is a right way to the containment of the soil consumption; to another side, it puts a limit to a (often) fast obsolescence of that part of our recent residential property heritage made by low cost techniques and, in the end, because it can increase the environmental, and performance living quality of the houses and their ambits. Nowadays, the picture of the public residential building is characterized, opposite to the objective needs, by a chronicle lack of maintenance and the progressive and premature aging of the architectures and the contests. So the necessary updates for the popular building of the ‘900th (typological, distributive, functional and technological adjustment, planimetric completion, insertion of equipment, landscape and environmental integration) often remain at the state of studies and university researches without having the result of the realization. The district named UNRRA CASAS, subject of this research, is a real example of this particular Italian and southern condition. Underlining the details of the project UNRRA CASAS in Europa Street A zone , and on the adjacent B zone for the finishing of the ex-vegetable market zone, we can see the following interventions: - The elimination of the asphalt plate where the district and the ex-market area are placed; - Putting again the green area (urban parks) intended as a new background for the city; - Preservation of the original intervention of 1958 and knocking down of the three volumes later added, building a parking system for this district on the southern edge of the area.
2017
Borrelli, Marino
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/387481
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact