La circolazione dei modelli giuridici su scala globale può aprire la strada ad una feconda stagione di studi di diritto costituzionale comparato, che siano in grado di oltrepassare le anguste strettoie delle comparazioni settoriali e di acquisire elementi utili provenienti dalle cosiddette “nuove democrazie”. In quest’ottica, l’Unione indiana rappresenta uno dei più significativi modelli di Stato multiculturale, realizzato attraverso un sapiente uso dei meccanismi costituzionali, come elementi di aggregazione della compagine statale e di consolidamento delle istituzioni democratiche. La Costituzione indiana si è confrontata con una società multiculturale fin dalle sue origini, dovendo far fronte a profonde differenze etniche, linguistiche, culturali e religiose della sua popolazione (in tal senso si può affermare che essa è una Costituzione “geneticamente multiculturale”). L’analisi di questa interessante esperienza, sinora sostanzialmente insondata, consente di riorientare il dibattito sul multiculturalismo da considerazioni generali ed astratte sulla tradizionale contrapposizione fra diritti individuali e collettivi, ad approfondimenti più pregnanti circa le strategie di politica costituzionale volte al riconoscimento ed all’accoglimento dell’eterogeneità sociale (e dunque della diversità) nell’intelaiatura dello Stato democratico.
Stato multiculturale e “diversità sociale”: il contributo dell’Unione indiana
Domenico Amirante
2017
Abstract
La circolazione dei modelli giuridici su scala globale può aprire la strada ad una feconda stagione di studi di diritto costituzionale comparato, che siano in grado di oltrepassare le anguste strettoie delle comparazioni settoriali e di acquisire elementi utili provenienti dalle cosiddette “nuove democrazie”. In quest’ottica, l’Unione indiana rappresenta uno dei più significativi modelli di Stato multiculturale, realizzato attraverso un sapiente uso dei meccanismi costituzionali, come elementi di aggregazione della compagine statale e di consolidamento delle istituzioni democratiche. La Costituzione indiana si è confrontata con una società multiculturale fin dalle sue origini, dovendo far fronte a profonde differenze etniche, linguistiche, culturali e religiose della sua popolazione (in tal senso si può affermare che essa è una Costituzione “geneticamente multiculturale”). L’analisi di questa interessante esperienza, sinora sostanzialmente insondata, consente di riorientare il dibattito sul multiculturalismo da considerazioni generali ed astratte sulla tradizionale contrapposizione fra diritti individuali e collettivi, ad approfondimenti più pregnanti circa le strategie di politica costituzionale volte al riconoscimento ed all’accoglimento dell’eterogeneità sociale (e dunque della diversità) nell’intelaiatura dello Stato democratico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.