La legislazione di guerra rappresentò un fattore di notevole incidenza sull’assetto giuridico del paese; in particolare, l’intervento piú imponente interessò il diritto civile. Caratterizzata da forte tensione sociale, la produzione normativa del tempo inficiò numerosi tra i dogmi tradizionali; nella progressiva affermazione dell’interesse pubblico su quello privato. Le piú significative ripercussioni dello stato di guerra interessarono l’àmbito dei rapporti patrimoniali e soprattutto la materia negoziale. La civilistica italiana nel primo ’900 fu, in particolare, impegnata ad affrontare la problematica questione attinente alle sopravvenienze negoziali. Istituto sconosciuto nella codificazione del 1865, quello della eccessiva onerosità sopravvenuta riceve una prima elaborazione ad opera della giurisprudenza di guerra e di parte della dottrina. Emerge, dunque, all’attenzione dei giuristi, il tema della giustizia negoziale, in virtú del quale molti tra i tradizionali postulati sulla assolutezza dell’autonomia privata vennero riconsiderati, in vista di una piú equa distribuzione del rischio contrattuale. In séguito al cessare dello stato di guerra, la civilistica italiana opererà una valutazione a posteriori dell’opportunità e la legittimità del nuovo assetto dell’ordinamento giuridico, pur generato da esigenze contingenti, quale modello regolativo che rivelava la propria attitudine a perdurare nel tempo, producendo effetti durevoli nell’ordinamento giuridico; tale processo evolutivo andò, infatti, consolidandosi negli anni successivi alla fine del conflitto.

La legislazione di guerra nell’evoluzione del diritto civile italiano

Valeria De Oto
2017

Abstract

La legislazione di guerra rappresentò un fattore di notevole incidenza sull’assetto giuridico del paese; in particolare, l’intervento piú imponente interessò il diritto civile. Caratterizzata da forte tensione sociale, la produzione normativa del tempo inficiò numerosi tra i dogmi tradizionali; nella progressiva affermazione dell’interesse pubblico su quello privato. Le piú significative ripercussioni dello stato di guerra interessarono l’àmbito dei rapporti patrimoniali e soprattutto la materia negoziale. La civilistica italiana nel primo ’900 fu, in particolare, impegnata ad affrontare la problematica questione attinente alle sopravvenienze negoziali. Istituto sconosciuto nella codificazione del 1865, quello della eccessiva onerosità sopravvenuta riceve una prima elaborazione ad opera della giurisprudenza di guerra e di parte della dottrina. Emerge, dunque, all’attenzione dei giuristi, il tema della giustizia negoziale, in virtú del quale molti tra i tradizionali postulati sulla assolutezza dell’autonomia privata vennero riconsiderati, in vista di una piú equa distribuzione del rischio contrattuale. In séguito al cessare dello stato di guerra, la civilistica italiana opererà una valutazione a posteriori dell’opportunità e la legittimità del nuovo assetto dell’ordinamento giuridico, pur generato da esigenze contingenti, quale modello regolativo che rivelava la propria attitudine a perdurare nel tempo, producendo effetti durevoli nell’ordinamento giuridico; tale processo evolutivo andò, infatti, consolidandosi negli anni successivi alla fine del conflitto.
2017
DE OTO, Valeria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/384692
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