La base solida su cui la moda in Italia impianta le proprie fondamenta è strettamente connessa «anche al prestigio di cui godono all’estero le sue città […] a cui si sono aggiunte nel dopoguerra, le Isole più o meno note» [Robiola 1954]. Ed è proprio l’unicità di questi luoghi una delle ragioni che facilita la trasmissione dell’immagine fotografica e cinematografica della moda in tutto il mondo [Robiola 1953]. L’iconografia del Belpaese, nella fotografia di moda, costituisce uno strumento inconfondibile di propaganda della produzione italiana verso la clientela femminile. Sulle pagine delle riviste di settore, dagli ultimi anni Quaranta, si alternano con regolare intermittenza le rappresentazioni ambientate non solo nei contesti di Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Milano, ma pure a Capri, in costiera sorrentina, a Positano, Pompei, in Sicilia e Sardegna, nelle ville venete, o nelle località alpine, in un caleidoscopio narrativo che alterna ai temi dell’arte e del paesaggio, quelli della mediterraneità, del folclore e della vita di charme, presentando agli occhi del lettore un itinerario ideale, quasi una guida, come quella, a esempio, composta dalle rassegne fotografiche realizzate da Elsa Robiola, Fortunato Scrimali, Regina Relang e Interfoto per “Bellezza” – una delle più rilevanti riviste di settore – che lo proietta nella dimensione di un viaggio, per ora solo immaginario, verso le mete che di lì a poco avrebbero accolto il turismo d’élite. Il saggio analizza questa ricca campionatura di rappresentazioni di luoghi italiani, con i principali obiettivi di evidenziare la capacità mostrata da quegli autori nell’aver saputo creare percorsi visivi per la carta stampata, adatti a far immedesimare le lettrici nelle storie raccontate dalle immagini, e di dimostrare come la moda, la fotografia e il montaggio abbiano concorso allora al fine comune di ricostruire culturalmente il Paese, ritrovandone le radici più autentiche nell’arte e nell’artigianato.

Il caleidoscopio narrativo della moda italiana degli anni ’50. Un itinerario ideale tra borghi e città del Belpaese

CIRILLO, Ornella
2017

Abstract

La base solida su cui la moda in Italia impianta le proprie fondamenta è strettamente connessa «anche al prestigio di cui godono all’estero le sue città […] a cui si sono aggiunte nel dopoguerra, le Isole più o meno note» [Robiola 1954]. Ed è proprio l’unicità di questi luoghi una delle ragioni che facilita la trasmissione dell’immagine fotografica e cinematografica della moda in tutto il mondo [Robiola 1953]. L’iconografia del Belpaese, nella fotografia di moda, costituisce uno strumento inconfondibile di propaganda della produzione italiana verso la clientela femminile. Sulle pagine delle riviste di settore, dagli ultimi anni Quaranta, si alternano con regolare intermittenza le rappresentazioni ambientate non solo nei contesti di Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Milano, ma pure a Capri, in costiera sorrentina, a Positano, Pompei, in Sicilia e Sardegna, nelle ville venete, o nelle località alpine, in un caleidoscopio narrativo che alterna ai temi dell’arte e del paesaggio, quelli della mediterraneità, del folclore e della vita di charme, presentando agli occhi del lettore un itinerario ideale, quasi una guida, come quella, a esempio, composta dalle rassegne fotografiche realizzate da Elsa Robiola, Fortunato Scrimali, Regina Relang e Interfoto per “Bellezza” – una delle più rilevanti riviste di settore – che lo proietta nella dimensione di un viaggio, per ora solo immaginario, verso le mete che di lì a poco avrebbero accolto il turismo d’élite. Il saggio analizza questa ricca campionatura di rappresentazioni di luoghi italiani, con i principali obiettivi di evidenziare la capacità mostrata da quegli autori nell’aver saputo creare percorsi visivi per la carta stampata, adatti a far immedesimare le lettrici nelle storie raccontate dalle immagini, e di dimostrare come la moda, la fotografia e il montaggio abbiano concorso allora al fine comune di ricostruire culturalmente il Paese, ritrovandone le radici più autentiche nell’arte e nell’artigianato.
2017
Cirillo, Ornella
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/377941
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