Quella della giustizia contrattuale rappresenta una questione centrale nella riflessione dottrinale e giurisprudenziale dei primi anni del 1900. Il tema dell’equilibrio negoziale acquista progressivamente rilievo in un pluralità di ipotesi nelle quali il dogma della volontà appare ripensato in forza delle emergenti esigenze di congruità dello scambio, della corrispettività delle prestazioni, di una piú equa ripartizione dei rischi derivanti da contratto. Nuove istanze di giustizia connotano significativamente l’evoluzione del pensiero di dottrina e giurisprudenza, ampliando i confini del dato strettamente positivo, in favore di soluzioni equitative volte al contemperamento degli opposti interessi delle parti contraenti. Particolare rilevanza ha la questione relativa all’incidenza delle sopravvenienze sui contratti in corso di esecuzione. Nella ricerca dei fondamenti teorici della rilevanza delle circostanze sopravvenute, il dibattito dottrinale si incentra sulla ammissibilità della clausola rebus sic stantibus, nonché del discusso istituto di derivazione tedesca della presupposizione. Parallelamente all’evolversi del dibattito dottrinale, la giurisprudenza intraprende un processo di adeguamento delle norme vigenti alle contingenze sociali, nel tentativo di temperare gli effetti di circostanze straordinarie e imprevedibili sull’equilibrio negoziale. Nelle riviste giuridiche degli anni 1914 – 1920, infatti, numerose sono le pronunce nelle quali i molteplici profili della giustizia negoziale – intesa ora quale congruità dello scambio, ora quale proporzione o corrispondenza tra le prestazioni – si pongono all’attenzione degli interpreti. Rilevante, in particolare, è il numero di questioni relative alla operatività della clausola rebus sic stantibus , specie in seguito alla emanazione del decreto luogotenenziale 27maggio 1915 . Il tema delle sopravvenienze negoziali fu, infatti, tra quelli maggiormente dibattuti, con esiti non sempre univoci. Il lavoro ripercorre la evoluzione della giurisprudenza successiva all’emanazione del decreto, nella quale emergono diversi percorsi argomentativi e criteri di decisione attraverso i quali si persegue l’attuazione del ragionevole contemperamento dei contrapposti interessi.

Le sopravvenienze negoziali nella giurisprudenza e nella dottrina del primo ‘900.

DE OTO, Valeria
2017

Abstract

Quella della giustizia contrattuale rappresenta una questione centrale nella riflessione dottrinale e giurisprudenziale dei primi anni del 1900. Il tema dell’equilibrio negoziale acquista progressivamente rilievo in un pluralità di ipotesi nelle quali il dogma della volontà appare ripensato in forza delle emergenti esigenze di congruità dello scambio, della corrispettività delle prestazioni, di una piú equa ripartizione dei rischi derivanti da contratto. Nuove istanze di giustizia connotano significativamente l’evoluzione del pensiero di dottrina e giurisprudenza, ampliando i confini del dato strettamente positivo, in favore di soluzioni equitative volte al contemperamento degli opposti interessi delle parti contraenti. Particolare rilevanza ha la questione relativa all’incidenza delle sopravvenienze sui contratti in corso di esecuzione. Nella ricerca dei fondamenti teorici della rilevanza delle circostanze sopravvenute, il dibattito dottrinale si incentra sulla ammissibilità della clausola rebus sic stantibus, nonché del discusso istituto di derivazione tedesca della presupposizione. Parallelamente all’evolversi del dibattito dottrinale, la giurisprudenza intraprende un processo di adeguamento delle norme vigenti alle contingenze sociali, nel tentativo di temperare gli effetti di circostanze straordinarie e imprevedibili sull’equilibrio negoziale. Nelle riviste giuridiche degli anni 1914 – 1920, infatti, numerose sono le pronunce nelle quali i molteplici profili della giustizia negoziale – intesa ora quale congruità dello scambio, ora quale proporzione o corrispondenza tra le prestazioni – si pongono all’attenzione degli interpreti. Rilevante, in particolare, è il numero di questioni relative alla operatività della clausola rebus sic stantibus , specie in seguito alla emanazione del decreto luogotenenziale 27maggio 1915 . Il tema delle sopravvenienze negoziali fu, infatti, tra quelli maggiormente dibattuti, con esiti non sempre univoci. Il lavoro ripercorre la evoluzione della giurisprudenza successiva all’emanazione del decreto, nella quale emergono diversi percorsi argomentativi e criteri di decisione attraverso i quali si persegue l’attuazione del ragionevole contemperamento dei contrapposti interessi.
2017
DE OTO, Valeria
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