San Gennaro è il santo patrono della città di Napoli, martirizzato a Pozzuoli il 19 settembre al tempo di Diocleziano. Ma per i napoletani, più che santo patrono è innanzitutto motivo di venerazione nota in tutto il mondo tant’è che l’epigrafe collocata nella Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli lo riconosce quale civi, patroni, vindici (cittadino, patrono, difensore) della città. Tuttavia, quando e perché nasca a Napoli il culto di San Gennaro, è cosa ancora ignota. Poco si conosce della vita del martire. In tempi più recenti, dal 1800 fino agli anni sessanta del secolo scorso, la diffusione del culto di San Gennaro arriverà oltreoceano. I meridionali che, imbarcati su grandi ‘bastimenti’, partono come emigranti per New York, Toronto, Rosario, ecc., porteranno in queste terre straniere l’ultima immagine del loro mondo: quella della mano protesa della statua di San Gennaro che, collocata al temine del molo portuale a memoria del ruolo assunto dal santo nel proteggere i napoletani e la loro città dalla lava del Vesuvio, sembra ora salutarli e benedirli in questo viaggio che per molti di loro sarà senza ritorno. Questa nuova immagine di protezione di San Gennaro costituirà l’occasione per costruire in queste “terre assai lontane” un’identità nazionale e un modello culturale che non ha pari al mondo.

San Gennaro

ZERLENGA, Ornella
2015

Abstract

San Gennaro è il santo patrono della città di Napoli, martirizzato a Pozzuoli il 19 settembre al tempo di Diocleziano. Ma per i napoletani, più che santo patrono è innanzitutto motivo di venerazione nota in tutto il mondo tant’è che l’epigrafe collocata nella Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli lo riconosce quale civi, patroni, vindici (cittadino, patrono, difensore) della città. Tuttavia, quando e perché nasca a Napoli il culto di San Gennaro, è cosa ancora ignota. Poco si conosce della vita del martire. In tempi più recenti, dal 1800 fino agli anni sessanta del secolo scorso, la diffusione del culto di San Gennaro arriverà oltreoceano. I meridionali che, imbarcati su grandi ‘bastimenti’, partono come emigranti per New York, Toronto, Rosario, ecc., porteranno in queste terre straniere l’ultima immagine del loro mondo: quella della mano protesa della statua di San Gennaro che, collocata al temine del molo portuale a memoria del ruolo assunto dal santo nel proteggere i napoletani e la loro città dalla lava del Vesuvio, sembra ora salutarli e benedirli in questo viaggio che per molti di loro sarà senza ritorno. Questa nuova immagine di protezione di San Gennaro costituirà l’occasione per costruire in queste “terre assai lontane” un’identità nazionale e un modello culturale che non ha pari al mondo.
2015
Zerlenga, Ornella
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/358542
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact