Le scale aperte del ‘700 napoletano costituiscono evento urbano e architettonico di inusitata meraviglia e trovano in Ferdinando Sanfelice esempi magistrali di inedita sperimentazione formale e strutturale. Si esaminano qui quelle di derivazione sanfeliciana non attribuite e di peculiare valore urbano, spaziale, costruttivo. Queste scale sono state oggetto di studi multidisciplinari. Per il rilievo dell’architettura, esse trovano un primo fondamento scientifico nei rilievi metrici di Michele Capobianco (Napoli 1962) e geometrico-configurativi di Rosa Penta (Napoli 1977; 1993). Per la catalogazione degli elementi figurativi, basandosi su metodologie di descrizione grafica introdotte da Adriana Baculo, nelle schedature di Antonella di Luggo (Napoli 2011). Per lo studio storico-architettonico dell’opera di Ferdinando Sanfelice, Alfonso Gambardella (Napoli 1975). Per il tema generale della scala come disegno, teoria e tecnica, Cherubino Gambardella (Genova 1993). Partendo dal rilievo multidimensionale del sistema architettonico in oggetto, attraverso il disegno e le sue molteplici potenzialità descrittive espresse fra tradizione e innovazione tecnologica, sono stati indagati: il contesto urbano, architettonico, di dettaglio (disegno multiscalare); gli impianti planimetrici ed altimetrici (geometria della misura e simmetrie geometriche); la struttura spaziale dei sistemi voltati e delle rampe (disegno geometrico-configurativo); l’aspetto percettivo (disegno cromatico e teoria delle ombre); lo spazio della narrazione (modellazione; visualizzazione dinamica; catalogazione; interrogazione). La ricerca, coordinata da chi scrive, è stata affrontata in team ed ha al suo attivo una decina di esempi (di cui molti inediti) distinti nei tipi ‘a pozzo’ ed ‘ad ali di falco’.

Le scale sanfeliciane a Napoli

ZERLENGA, Ornella
2015

Abstract

Le scale aperte del ‘700 napoletano costituiscono evento urbano e architettonico di inusitata meraviglia e trovano in Ferdinando Sanfelice esempi magistrali di inedita sperimentazione formale e strutturale. Si esaminano qui quelle di derivazione sanfeliciana non attribuite e di peculiare valore urbano, spaziale, costruttivo. Queste scale sono state oggetto di studi multidisciplinari. Per il rilievo dell’architettura, esse trovano un primo fondamento scientifico nei rilievi metrici di Michele Capobianco (Napoli 1962) e geometrico-configurativi di Rosa Penta (Napoli 1977; 1993). Per la catalogazione degli elementi figurativi, basandosi su metodologie di descrizione grafica introdotte da Adriana Baculo, nelle schedature di Antonella di Luggo (Napoli 2011). Per lo studio storico-architettonico dell’opera di Ferdinando Sanfelice, Alfonso Gambardella (Napoli 1975). Per il tema generale della scala come disegno, teoria e tecnica, Cherubino Gambardella (Genova 1993). Partendo dal rilievo multidimensionale del sistema architettonico in oggetto, attraverso il disegno e le sue molteplici potenzialità descrittive espresse fra tradizione e innovazione tecnologica, sono stati indagati: il contesto urbano, architettonico, di dettaglio (disegno multiscalare); gli impianti planimetrici ed altimetrici (geometria della misura e simmetrie geometriche); la struttura spaziale dei sistemi voltati e delle rampe (disegno geometrico-configurativo); l’aspetto percettivo (disegno cromatico e teoria delle ombre); lo spazio della narrazione (modellazione; visualizzazione dinamica; catalogazione; interrogazione). La ricerca, coordinata da chi scrive, è stata affrontata in team ed ha al suo attivo una decina di esempi (di cui molti inediti) distinti nei tipi ‘a pozzo’ ed ‘ad ali di falco’.
2015
Zerlenga, Ornella
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