Il diritto tributario attraversa un momento di grande centralità nel dibattito sociale, anche a causa della sempre più esasperata attenzione al fenomeno finanziario conseguente alla perdita di sovranità avvenuta con l’adesione all’Unione economica e monetaria europea ed alla conseguente esigenza di gestire la finanza pubblica in presenza di numerosi vincoli esogeni. E se tale centralità si era limitata, nel corso del recente passato, ad una alluvionale, scoordinata e ipertrofica produzione normativa, è tuttavia indubbio che negli ultimi anni abbiamo assistito ad una inedita attenzione (anche) ai concetti giuridici strutturali della materia, che pur con molte esitazioni, sembra assumere una sempre maggiore consapevolezza giuridica. Ed è in tale percorso di stabilizzazione di concetti giuridici strutturali, a volte elaborati dalla giurisprudenza, come nel caso dell’abuso del diritto, altre volte ispirati da altri ordinamenti, che nell’attuale legislatura si è avviato un vasto disegno di riforma del sistema tributario, che ha interessato organicamente aspetti fondamentali del diritto tributario, tendendo a perseguire un incremento delle entrate, per la prima volta dopo decenni, non già attraverso ulteriori e più severi strumenti accertativi, bensì promuovendo la compliance volontaria e la definizione consensuale non solo in sede dichiarativa, ma anche nella eventuale fase accertativa e giudiziale. In quest’ottica di consolidamento di concetti giuridici che faticosamente sembrano aver conquistato il proprio stabile ed insostituibile ruolo, apparirà strano aver dato alle stampe un testo quale il presente, che affronta tematiche affatto diverse e per certi versi lontane tra loro. Il motivo di una tale (apparente) eterogeneità è tuttavia duplice: da un lato, i diversi contributi di seguito esposti costituiscono solo un primo approfondimento di argomentazioni trattate dagli autori nell’ambito dei corsi rispettivamente tenuti presso il Dipartimento di Scienze politiche della Seconda Università di Napoli ed hanno quindi origine didattica e funzione preminentemente strumentale all’utilizzo da parte degli studenti; dall’altro, la eterogeneità delle tematiche è invero solo apparente: a ben vedere, difatti vengono trattati aspetti che costituiscono rispettivamente una delle basi ed alcune delle colonne portanti della ricostruzione del sistema tributario in atto. Nessuna riforma tributaria, nessun ordinamento tributario può essere correttamente progettato (e poi effettivamente funzionare) senza una adeguata programmazione, di cui viene esaminata dal Dott. Gianmaria dal Negro la profonda rilevanza strategica; né il consolidamento di concetti giuridici fondamentali può prescindere dal riconoscimento del diritto al contraddittorio da parte del contribuente, diritto messo per certi aspetti in dubbio da parte delle Sezioni Unite della Cassazione ed in merito al quale il Dott. Tommaso Ventre ha compiuto una approfondita ricostruzione; d’altronde, un sistema tributario sempre più fondato sulla rilevanza dell’imposizione locale non può fare a meno di prevedere quella collaborazione e quell’integrazione funzionale degli apparati tributari locali e statali che invece, nell’analisi del Dott. Lucio Cercone sembrano finora essere in gran parte fallite. In ultimo, l’enorme incremento del gettito tributario immobiliare cui abbiamo assistito dagli anni 90 in avanti e che sembra dover costituire, soprattutto nel perdurare della crisi economica, sempre di più una sorta di zoccolo duro finanziario per il bilancio dello Stato, non può prescindere dalla necessità di prevedere concrete ed efficaci garanzie per il contribuente che, sole, possono consentire il rispetto di quella parità di trattamento anelata dai costituenti e promuovere la sospirata compliance da parte dei cittadini. Di tali esigenze di difesa, parzialmente messe in ombra dalla recente riforma catastale, tratta il mio contributo. In ultimo, non è inopportuno precisare che, trattandosi di contributi elaborati nel corso anche del precedente anno accademico, in alcune parti di essi sono considerati ed affrontati interventi normativi, anche in esecuzione di deleghe conferite al governo, all’epoca in procinto di essere emanati e successivamente adottati con contenuto affatto diverso e/o provvisoriamente sospesi nella loro attuazione, come nel caso della riforma catastale.

LA PROGRAMMAZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA NELL’AMBITO DELL’INIZIATIVA E DELL’ATTIVITA’ ECONOMICA PUBBLICA E PRIVATA, pp.76- 99. In questioni attuali di diritto tributario.

DAL NEGRO, Giovanni Maria
2015

Abstract

Il diritto tributario attraversa un momento di grande centralità nel dibattito sociale, anche a causa della sempre più esasperata attenzione al fenomeno finanziario conseguente alla perdita di sovranità avvenuta con l’adesione all’Unione economica e monetaria europea ed alla conseguente esigenza di gestire la finanza pubblica in presenza di numerosi vincoli esogeni. E se tale centralità si era limitata, nel corso del recente passato, ad una alluvionale, scoordinata e ipertrofica produzione normativa, è tuttavia indubbio che negli ultimi anni abbiamo assistito ad una inedita attenzione (anche) ai concetti giuridici strutturali della materia, che pur con molte esitazioni, sembra assumere una sempre maggiore consapevolezza giuridica. Ed è in tale percorso di stabilizzazione di concetti giuridici strutturali, a volte elaborati dalla giurisprudenza, come nel caso dell’abuso del diritto, altre volte ispirati da altri ordinamenti, che nell’attuale legislatura si è avviato un vasto disegno di riforma del sistema tributario, che ha interessato organicamente aspetti fondamentali del diritto tributario, tendendo a perseguire un incremento delle entrate, per la prima volta dopo decenni, non già attraverso ulteriori e più severi strumenti accertativi, bensì promuovendo la compliance volontaria e la definizione consensuale non solo in sede dichiarativa, ma anche nella eventuale fase accertativa e giudiziale. In quest’ottica di consolidamento di concetti giuridici che faticosamente sembrano aver conquistato il proprio stabile ed insostituibile ruolo, apparirà strano aver dato alle stampe un testo quale il presente, che affronta tematiche affatto diverse e per certi versi lontane tra loro. Il motivo di una tale (apparente) eterogeneità è tuttavia duplice: da un lato, i diversi contributi di seguito esposti costituiscono solo un primo approfondimento di argomentazioni trattate dagli autori nell’ambito dei corsi rispettivamente tenuti presso il Dipartimento di Scienze politiche della Seconda Università di Napoli ed hanno quindi origine didattica e funzione preminentemente strumentale all’utilizzo da parte degli studenti; dall’altro, la eterogeneità delle tematiche è invero solo apparente: a ben vedere, difatti vengono trattati aspetti che costituiscono rispettivamente una delle basi ed alcune delle colonne portanti della ricostruzione del sistema tributario in atto. Nessuna riforma tributaria, nessun ordinamento tributario può essere correttamente progettato (e poi effettivamente funzionare) senza una adeguata programmazione, di cui viene esaminata dal Dott. Gianmaria dal Negro la profonda rilevanza strategica; né il consolidamento di concetti giuridici fondamentali può prescindere dal riconoscimento del diritto al contraddittorio da parte del contribuente, diritto messo per certi aspetti in dubbio da parte delle Sezioni Unite della Cassazione ed in merito al quale il Dott. Tommaso Ventre ha compiuto una approfondita ricostruzione; d’altronde, un sistema tributario sempre più fondato sulla rilevanza dell’imposizione locale non può fare a meno di prevedere quella collaborazione e quell’integrazione funzionale degli apparati tributari locali e statali che invece, nell’analisi del Dott. Lucio Cercone sembrano finora essere in gran parte fallite. In ultimo, l’enorme incremento del gettito tributario immobiliare cui abbiamo assistito dagli anni 90 in avanti e che sembra dover costituire, soprattutto nel perdurare della crisi economica, sempre di più una sorta di zoccolo duro finanziario per il bilancio dello Stato, non può prescindere dalla necessità di prevedere concrete ed efficaci garanzie per il contribuente che, sole, possono consentire il rispetto di quella parità di trattamento anelata dai costituenti e promuovere la sospirata compliance da parte dei cittadini. Di tali esigenze di difesa, parzialmente messe in ombra dalla recente riforma catastale, tratta il mio contributo. In ultimo, non è inopportuno precisare che, trattandosi di contributi elaborati nel corso anche del precedente anno accademico, in alcune parti di essi sono considerati ed affrontati interventi normativi, anche in esecuzione di deleghe conferite al governo, all’epoca in procinto di essere emanati e successivamente adottati con contenuto affatto diverso e/o provvisoriamente sospesi nella loro attuazione, come nel caso della riforma catastale.
2015
DAL NEGRO, Giovanni Maria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/341369
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