Il volume fa parte della collana dedicata all’Architettura del classicismo che raccoglie i risultati degli studi svolti nell’ambito del Prin 2003. Il volume dedicato alla Campania. Saggi collaziona contributi su temi critici di approfondimento. Il saggio che si presenta analizza la complessità degli elementi che concorrono a definire i caratteri dell’architettura napoletana del Rinascimento. L’entroterra campano fu, infatti, il territorio di interessanti sperimentazioni: i sovrani aragonesi idearono ampi programmi per il potenziamento delle opere infrastrutturali della regione, che prevedevano, tra l’altro, un vasto programma di bonifiche, diretto al recupero funzionale delle vie d’acqua e al riassetto idrografico delle aree paludose, attuato con l’ausilio di ingegneri e tecnici provenienti dalle maggiori corti italiane, tra cui Giovanni Della Valle e Giovanni da Padova. L’intensa attività svolta da banchieri e mercanti toscani viene analizzata come fautrice della circolazione di modelli e artisti nel Regno, che registra la presenza nella capitale partenopea di Giuliano da Maiano, Giuliano da Sangallo, Luca Fancelli, Francesco di Giorgio Martini, Fra’ Giovanni Giocondo, Baccio Pontelli e Antonio Marchesi da Settignano. La circolazione del lessico rinascimentale fiorentino venne favorita anche dalla diffusa rete di congregazioni laicali dell’A.G.P., dedicate alla SS. Annunziata, affidate in commenda ai maggiori rappresentanti della corte aragonese, che favorirono l’adozioni di modelli classicisti, sostenendo un’intensa attività artistica che concorse alla sperimentazione di nuovi codici formali. Attraverso lo studio di nuovi strumenti filologici e documentari, il saggio delinea dinamiche culturali, politiche e artistiche che contribuiscono a individuare nell’architettura napoletana del Rinascimento una complessità maggiore di quanto finora evidenziato: su una base consolidata di repertori formali e sistemi costruttivi dettati dalla tradizione si innestano, infatti, sollecitazioni moderne, di matrice classicista, e nuovi temi di influenza albertiana che vengono rielaborati in una lunga fase di sperimentazioni.

Sperimentazione e diffusione dell'architettura del classicismo: idee, modelli e artisti nella Campania del Quattrocento

JACAZZI, Danila
2007

Abstract

Il volume fa parte della collana dedicata all’Architettura del classicismo che raccoglie i risultati degli studi svolti nell’ambito del Prin 2003. Il volume dedicato alla Campania. Saggi collaziona contributi su temi critici di approfondimento. Il saggio che si presenta analizza la complessità degli elementi che concorrono a definire i caratteri dell’architettura napoletana del Rinascimento. L’entroterra campano fu, infatti, il territorio di interessanti sperimentazioni: i sovrani aragonesi idearono ampi programmi per il potenziamento delle opere infrastrutturali della regione, che prevedevano, tra l’altro, un vasto programma di bonifiche, diretto al recupero funzionale delle vie d’acqua e al riassetto idrografico delle aree paludose, attuato con l’ausilio di ingegneri e tecnici provenienti dalle maggiori corti italiane, tra cui Giovanni Della Valle e Giovanni da Padova. L’intensa attività svolta da banchieri e mercanti toscani viene analizzata come fautrice della circolazione di modelli e artisti nel Regno, che registra la presenza nella capitale partenopea di Giuliano da Maiano, Giuliano da Sangallo, Luca Fancelli, Francesco di Giorgio Martini, Fra’ Giovanni Giocondo, Baccio Pontelli e Antonio Marchesi da Settignano. La circolazione del lessico rinascimentale fiorentino venne favorita anche dalla diffusa rete di congregazioni laicali dell’A.G.P., dedicate alla SS. Annunziata, affidate in commenda ai maggiori rappresentanti della corte aragonese, che favorirono l’adozioni di modelli classicisti, sostenendo un’intensa attività artistica che concorse alla sperimentazione di nuovi codici formali. Attraverso lo studio di nuovi strumenti filologici e documentari, il saggio delinea dinamiche culturali, politiche e artistiche che contribuiscono a individuare nell’architettura napoletana del Rinascimento una complessità maggiore di quanto finora evidenziato: su una base consolidata di repertori formali e sistemi costruttivi dettati dalla tradizione si innestano, infatti, sollecitazioni moderne, di matrice classicista, e nuovi temi di influenza albertiana che vengono rielaborati in una lunga fase di sperimentazioni.
2007
Jacazzi, Danila
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11591/225798
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